Utile Per
Rilevazione di precedente esposizione o di immunità all’infezione da virus dell’epatite A.
Informazioni Cliniche
Il virus dell’epatite A (HAV) è endemico in tutto il mondo, e si manifesta più comunemente in aree con scarsa igiene e condizioni socioeconomiche basse. Il virus si trasmette principalmente per via orale e fecale e si diffonde tramite il contatto ravvicinato tra persone, nonché attraverso epidemie di origine alimentare e idrica. Le epidemie si verificano spesso in situazioni di sovraffollamento e in istituti e centri ad alta densità, come le carceri, le strutture sanitarie e gli asili. La diffusione virale per via parenterale (ad esempio, l’esposizione al sangue) è possibile ma rara in quanto gli individui infetti sono viremici per un breve periodo di tempo (di solito < 3 settimane). Ci sono poche prove di trasmissione transplacentare dalla madre al feto o di trasmissione al neonato durante il parto.
Nella maggior parte dei casi, gli anticorpi dell’epatite A (anti-HAV) sono rilevabili nel momento in cui si manifestano i sintomi, solitamente da 15 a 45 giorni in seguito all’esposizione. Gli anticorpi iniziali sono costituiti quasi interamente dalla sottoclasse IgM. Il livello di anticorpi IgM specifici per l’HAV nel siero di solito scende a un livello non rilevabile entro 6 mesi dall’infezione acuta. Il livello di anticorpi IgG specifici per l’HAV nel siero aumenta rapidamente una volta che il virus è stato eliminato e può persistere per molti anni.
Valori di Riferimento
Non vaccinato: negativo
Vaccinato: positivo
Interpretazione
Questo test rileva la presenza di anticorpi IgG specifici del virus dell’epatite A (HAV) nel siero.
Un risultato negativo indica l’assenza di anticorpi IgG specifici dell’HAV, suggerendo l’assenza di esposizione in passato o di immunità all’infezione da HAV.
Un risultato positivo indica la presenza di anticorpi IgG specifici dell’HAV, dovuti sia alla vaccinazione che alla passata esposizione al virus dell’epatite A.
Avvertenze
L’anticorpo IgG acquisito passivamente dalla recente somministrazione o trasfusione di immunoglobuline può portare a risultati del test transitoriamente positivi.
La presenza di anticorpi eterofili, di anticorpi specifici del citomegalovirus (CMV) o di anticorpi umani anti-topo nel siero (in pazienti che hanno ricevuto preparazioni di anticorpi monoclonali di topo per la diagnosi o la terapia) può interferire con il test e causare risultati errati (falsi-positivi o falsi-negativi).
Le caratteristiche di prestazione non sono state stabilite per le seguenti caratteristiche del campione:
-Gravemente itterico (livello di bilirubina totale >20 mg/dL)
-Gravemente emolizzato (livello di emoglobina >500 mg/dL)
-Gravemente lipemico (livello di trioleina >3.000 mg/dL)
-Presenza di particelle
-Campioni cadaverici