Tamp. endocervicale-Chlamydie ricerca diretta antigene

Perché effettuare il test?

Per diagnosticare un’infezione da Chlamydia.

Quando effettuare il test?

Screening:

Viene consigliato di effettuare uno screening annuale per tutte le donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età, o per le donne di età superiore a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (per il cambio frequente di partner sessuali) o in stato di gravidanza.

Per gli uomini omosessuali, viene raccomandato uno screening annuale

Diagnosi

In presenza di sintomi associati alla presenza di malattie sessualmente trasmissibili, come dolore durante l’urinazione, perdite vaginali o dolori addominali (per le donne) e presenza di insolite secrezioni dal pene, dolore durante l’urinazione, gonfiore o dolore ai testicoli (per gli uomini).

Nel caso in cui un neonato abbia congiuntivite

Che tipo di campione viene prelevato?

Per le donne, viene effettuato un tampone vaginale; per gli uomini e le donne, un campione di urina; talvolta un tampone di cellule o secrezioni provenienti da aree non genitali potenzialmente infette.

È richiesta una particolare preparazione prima di effettuare il test?

Per non influenzare il risultato del test possono essere fornite indicazioni come l’eventuale sospensione dell’utilizzo di antibiotici o, per le donne, lavaggi o creme vaginali, nelle 24 ore prima dell’esecuzione del test. Il test può essere effettuato anche durante il ciclo mestruale. Per le urine, può essere richiesto di raccogliere il campione 1-2 ore dall’ultima minzione. È importante seguire tutte le istruzioni fornite.

L’Esame

La Clamidia è un’infezione sessualmente trasmissibile molto comune ed è causata da un batterio chiamato Chlamydia trachomatis. L’esecuzione del test di screening e la diagnosi dell’infezione da Clamidia è essenziale al fine di prevenire l’insorgere di complicazioni a lungo termine e la diffusione dell’infezione.

L’infezione da Clamidia colpisce viene contratta prevalentemente da persone sessualmente attive di età compresa tra i 15 e i 24 anni (il 67% di tutti i casi riportati in Europa). Secondo i dati forniti dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), i casi di Clamidia in Europa sarebbero in crescita con più di 250.000 nuovi casi riportati ogni anno, spesso in donne asintomatiche. Si presuppone che questo incremento sia dovuto in parte al miglioramento delle tecniche diagnostiche utilizzate e all’attuazione dei protocolli di screening su persone asintomatiche.

L’infezione da Clamidia viene trasmessa tramite il contatto sessuale (orale, vaginale o anale) con un partner infetto. Sono a maggior rischio di contrarre le infezioni, persone con rapporti sessuali promiscui, con altre malattie sessualmente trasmissibili. Il manco uno di un preservativo agevola la trasmissione.

La maggior parte delle persone affette da un’infezione da Clamidia sono asintomatiche o hanno solo sintomi molto lievi. I sintomi della Clamidia possono essere confusi altre malattie sessualmente trasmissibili, come per esempio la gonorrea; per questo motivo, insieme al test della Clamidia, si effettuano anche altri test per identificare altre malattie sessualmente trasmissibili.

L’infezione da Clamidia viene trattata con una semplice terapia antibiotica. Se non trattata in maniera adeguata, può causare gravi complicazioni all’apparato riproduttivo o altri problemi di salute.

Nelle donne, un’infezione da Clamidia non trattata può causare la malattia infiammatoria pelvica, un’infezione che ha origine nella cervice per poi diffondersi alle tube di falloppio e alle ovaie. Questa malattia può causare:

Rischio aumentato di gravidanza ectopica, che può essere letale

Infertilità

Dolore pelvico cronico

Nelle donne in gravidanza con un’infezione da Clamidia, possono verificarsi gravi emorragie prima del parto e la rottura prematura delle membrane; esse possono partorire bambini di basso peso alla nascita. Le madri infette possono trasmettere l’infezione al bambino durante il parto, causando il rischio di complicazioni come la polmonite o la congiuntivite nel neonato. Soprattutto la congiuntivite, se non trattata, può determinare gravi problemi alla vista.

In rari casi, gli uomini non trattati possono diventare sterili.

Come viene raccolto il campione per il test?

Per le donne, viene prelevato un campione vaginale per rilevare l’infezione da Clamidia.  Il medico può utilizzare un tampone o raschiare una piccola quantità di cellule durante l’esame pelvico. In alcuni casi il campione vaginale viene raccolto direttamente dalla paziente.

Per gli uomini viene raccolto un campione di urina. A volte si utilizza il campione di urina anche per le donne. Per questo esame deve essere raccolto il primo getto di urina all’interno di un contenitore sterile.

A volte si può utilizzare un tampone anche per raccogliere campioni in sedi diverse, come il pene, l’ano o la bocca.

Ci sono degli accorgimenti al fine di assicurare la buona qualità del campione?

Il medico può consigliare di sospendere l’utilizzo di antibiotici o, per le donne, di lavaggi o di creme vaginali, 24 ore prima dell’esecuzione dei test. Il test può essere effettuato anche durante le mestruazioni. Per le urine, può essere necessario raccogliere il campione non prima di 1-2 ore dall’ultima minzione. Seguire in ogni caso le istruzioni fornite dal medico.

Quali informazioni è possibile ottenere?

Questo test viene utilizzato per lo screening, la diagnosi e la valutazione dell’efficacia terapeutica delle infezioni da Chlamydia trachomatis. La Clamidia è una delle più comuni infezioni batteriche che si trasmettono sessualmente e, se non trattata, può comportare la comparsa di gravi complicazioni. Lo screening, la diagnosi e il trattamento della Clamidia sono essenziali al fine di prevenire complicazioni a lungo termine ed il diffondersi dell’infezione.

Spesso il test per la Clamidia viene prescritto contemporaneamente al test per la gonorrea, poiché la sintomatologia associata a queste infezioni è molto simile ed è, inoltre, possibile essere infettati contemporaneamente da entrambi i batteri. La diagnosi differenziale tra queste due patologie è molto importante perché necessitano di trattamenti antibiotici differenti.  La ripetizione del test dopo tre mesi dalla fine del trattamento viene consigliata, per verificare l’efficacia del trattamento.

Il metodo raccomandato per il test della Clamidia è il test NAAT (Nucleic Acid Amplification Test): un test molecolare che va a rilevare il materiale genetico dell’agente eziologico della Clamidia, ossia il Chlamydia trachomatis. Questo test può essere eseguito su campioni ottenuti tramite tampone vaginale (nelle donne) o raccolta delle urine, rendendo non necessario un esame pelvico.

Oltre al NAAT, ci sono ulteriori esami colturali, al fine di analizzare la crescita dei batteri, il test DFA (Direct Fluorescent Antibody) e il test DNA probe; questi esami però vengono utilizzati raramente, in quanto la loro sensibilità è molto bassa.

Quando viene prescritto?

Per le persone a maggior rischio viene raccomandato uno screening annuale, in quanto spesso le persone infette da Clamidia sono asintomatiche

Donne

Tutte le donne sessualmente attive sotto ai 25 anni di età e quelle di età superiore facenti parte di una categoria considerata a rischio. I fattori di rischio sono:

Uso inappropriato dei profilattici

Presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili, in modo particolare l’HIV

Abitudine a cambiare spesso partner sessuali

Uso di droghe

Partner affetto da una malattia sessualmente trasmissibile

Prostituzione

Precedenti infezioni da Clamidia, anche trattate con successo

Permanenza in carcere

 

Alle donne in stato di gravidanza viene consigliato il test di screening durante il primo trimestre di gravidanza. Alle donne di età inferiore ai 25 anni o aventi un rischio maggiore di contrarre l’infezione, viene consigliato di ripetere il test anche nel terzo trimestre. Le donne in gravidanza che risultano positive devono ripetere il test circa tre mesi dopo la fine del trattamento.

Uomini

Le organizzazioni internazionali consigliano un test annuale per gli uomini omosessuali sessualmente attivi, ma non per gli eterosessuali asintomatici. Tuttavia, si può consigliare di effettuare il test nel caso in cui si viva in zone con un’alta prevalenza di persone affette da malattie sessualmente trasmissibili.

Diagnosi

Il test della Clamidia viene anche effettuato se il proprio partner sessuale è positivo al test o nel caso ci siano i sintomi di un’infezione:

Per le donne i sintomi sono:

Rapporti sessuali dolorosi

Dolore addominale

Sanguinamento in periodi diversi da quelli del ciclo mestruale o dopo aver avuto rapporti sessuali

Presenza di secrezioni vaginali insolite

Minzione frequente e/o dolorosa

 

Per gli uomini i sintomi sono:

Dolore, sensibilità e gonfiore dei testicoli

Minzione frequente e dolorosa

Presenza di pus o di secrezioni insolite dal pene

Sia le donne che gli uomini possono presentare l’infezione anche nell’ano e quindi avere sintomi come prurito, infiammazione, dolore e sanguinamento. Nel caso in cui un neonato presenti segni e sintomi di congiuntivite, come rossore, gonfiore o lacrimazione oculare, deve essere assolutamente sottoposto al test per la Clamidia e la gonorrea.

Sia consiglia alle donne che agli uomini trattati per la Clamidia, di ripetere il test dopo tre mesi dal termine del trattamento.

Cosa significa il risultato del test?

Un risultato positivo indica la presenza di un’infezione attiva di Clamidia, che deve essere trattato tramite terapia antibiotica.

Un test negativo significa solo l’assenza dell’infezione al momento del test. È importante che le persone a maggior rischio di contrarre l’infezione, ripetano il test ogni anno, in modo particolare in presenza di infezioni ricorrenti specialmente in età adolescenziale.

Nel caso in cui una persona risulti infetta, è necessario che anche il partner sessuale si sottoponga al test.

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