Perché può essere utile fare il test?
Il test aiuta a determinare se un paziente abbia recentemente contratto un’infezione da streptococco del gruppo A; come conferma di una diagnosi di una patologia pregressa post streptococcica (febbre reumatica o glomerulonefrite).
Quando è necessario effettuare il test?
In presenza di febbre, dolore al petto, affaticamento, difficoltà respiratoria, edema, urine scure o altri sintomi che possono essere associati alla febbre reumatica o alla glomerulonefrite. Il test viene effettuato in persone recentemente affette da faringotonsillite, nel caso quest’ultima non sia stata diagnosticata o trattata in maniera inadeguata.
Che tipo di campione viene richiesto?
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
In che modo ci si deve preparare al test?
Potrebbe essere richiesto il digiuno nelle 6 ore precedenti l’esecuzione del test.
L’esame
L’esame misura la quantità di anticorpi antistreptolisina O (ASO) presenti nel sangue. L’ASO è un anticorpo reattivo contro la streptolisina O, ovvero una tossina prodotta dallo streptococco β-emolitico di gruppo A (SBEA). L’ASO e l’anti-Dnasi B sono gli anticorpi che vengono prodotti più comunemente dal sistema immunitario al fine di combattere l’infezione da streptococco di gruppo A.
Lo streptococco di gruppo A (Streptococcus pyogenes) è il batterio che causa la faringotonsillite e altre infezioni, tra cui alcune infezioni della pelle come la pioderma, l’impetigine e la cellulite. Nella maggior parte dei casi, le infezioni causate da streptococco vengono identificate facilmente e trattate con antibiotici fino a che l’infezione non svanisce.
Tuttavia, se un’infezione da streptococco non ha una sintomatologia chiara, non viene trattata adeguatamente o la terapia non porta ai risultati desiderati, possono svilupparsi delle complicazioni post-streptococciche (sequelae), come per esempio la febbre reumatica o la glomerulonefrite, soprattutto nei bambini piccoli. L’introduzione dei test rapidi ha contribuito a diminuire l’insorgere di queste complicazioni, che tuttavia possono ancora presentarsi in singoli casi. Le conseguenze secondarie di queste patologie possono essere piuttosto gravi, come per esempio danni cardiaci, disfunzione renale acuta, edemi e ipertensione. Il test ASO può essere utile al fine di determinare se tali complicazioni siano la conseguenza di una recente infezione da SBEA.
Quali sono gli intervalli di riferimento?
Gli intervalli di riferimento dipendono da molti fattori, tra cui l’età e il sesso del paziente, la popolazione di riferimento ed il metodo di esecuzione dell’esame. Il risultato numerico di un test può pertanto avere significati diversi in base al laboratorio in cui è stato eseguito.
Per questo motivo non vengono riportati gli intervalli di riferimento. Per la valutazione dei risultati dei test, si raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento forniti dal laboratorio di competenza. Gli intervalli di riferimento di ciascun test sono indicati sul referto di laboratorio.
Quali informazioni si ottengono dall’esame?
L’esame ASO viene effettuato al fine di determinare se una recente infezione streptococcica sia la causa di una glomerulonefrite, cioè una forma di malattia renale, o abbia causato febbre reumatica.
Il test può essere effettuato singolarmente od assieme all’esame per l’anti-DNasi B, un altro test che viene effettuato per valutare la presenza di una recente infezione streptococcica.
Nella maggior parte dei casi, le infezioni da SBEA vengono identificate e trattate con antibiotici fino a che l’infezione non si sia risolta completamente.
Tuttavia, se non emergono sintomi facili da identificare e/o se l’infezione non viene trattata appropriatamente, in alcuni pazienti, soprattutto nei bambini piccoli, possono svilupparsi delle complicazioni post-streptococciche, chiamate sequelae, che includono febbre reumatica e la glomerulonefrite.
L’esame è quindi necessario per i pazienti con sintomi di febbre reumatica o glomerulonefrite e che abbiano avuto recentemente faringite o un’altra infezione streptococcica.
L’impiego del test ASO contribuisce a diminuire la possibilità di complicazioni post-streptococciche.
Quando viene prescritto il test?
Il test ASO viene prescritto nel caso si sospetti una malattia causata da una recente infezione streptococcica. Il test viene solitamente richiesto al momento della comparsa dei sintomi, di solito nelle settimane successive ad una faringotonsillite o ad un’infezione della pelle, quando il batterio non è più presente nella gola o nella pelle.
Ecco i sintomi più comuni di febbre reumatica:
- Noduli sottocutanei piccoli e indolori
- Febbre
- Eruzione cutanea
- Movimenti rapidi e convulsi (corea di Sydenham)
- Articolazioni gonfie e doloranti, specialmente caviglie, ginocchia, gomiti e polsi, il gonfiore può talvolta spostarsi da una regione del corpo all’altra
- Può essere inoltre presente un’infiammazione cardiaca (cardite) che può essere sia asintomatica o manifestarsi con difficoltà respiratoria, dolore toracico o palpitazioni
Alcuni sintomi di glomerulonefrite includono:
- Diminuzione della quantità di urina prodotta
- Stanchezza ed affaticamento
- Eruzioni cutanee
- Ipertensione
- Dolori alle articolazioni
- Gonfiore (edema)
- Presenza di sangue nell’urina
- Questi sintomi possono scaturire anche in patologie diverse.
L’esame può essere eseguito due volte, raccogliendo campioni a circa due settimane di distanza. Il doppio test consente di stabilire se il livello di anticorpi è cambiato (aumentato, diminuito o rimasto stabile nel tempo).
Cosa indica il risultato del test?
Gli anticorpi ASO sono prodotti in un arco di tempo che varia da una settimana ad un mese dopo l’infezione streptococcica iniziale.
Il picco dei livelli di ASO si raggiunge dopo circa 3-5 settimane dalla comparsa della malattia per poi diminuire progressivamente e rimanendo a livelli misurabili per alcuni mesi anche dopo che l’infezione si è risolta. Più dell’80% dei pazienti colpiti da febbre reumatica e del 95% di quelli colpiti da glomerulonefrite acuta dovute ad infezione streptococcica, hanno un elevato livello di ASO.
L’esito negativo dell’esame, o la presenza di ASO in concentrazioni molto basse, indica che il paziente non è stato affetto da una recente infezione da streptococco. Ciò è particolarmente vero se un campione prelevato dopo 10–14 giorni risulta ancora negativo o a livelli bassi e se anche l’analisi dell’anti Dnasi-B fornisce un risultato negativo.
Solo una piccola percentuale di pazienti con complicanze post-streptococciche non presenta livelli elevati di ASO, soprattutto nei pazienti che sviluppano una glomerulonefrite in seguito ad un’infezione streptococcica della pelle.
Se il livello ASO è elevato (ASO positivo) o in aumento, allora si può assumere che il paziente abbia avuto una recente infezione da streptococco. La diminuzione progressiva dei livelli di ASO indica la presenza di un’infezione recente in via di risoluzione.
L’esame ASO non è in grado di fare previsioni sulla probabilità dell’insorgere di complicazioni dovute all’infezione streptococcica né di prevedere il tipo o la gravità della malattia. Se sono presenti i sintomi di febbre reumatica o glomerulonefrite, un livello elevato di ASO è un dato utile al fine di confermare la diagnosi.
Ci sono altre cosa da sapere?
Alcuni antibiotici e corticosteroidi possono diminuire i livelli di anticorpi ASO.
Il livello antistreptolisinico (ASO) può essere un indicatore per diagnosticare una faringotonsillite da streptococco?
Per poter rilevare i livelli di ASO deve essere trascorsa almeno una settimana dall’infezione. Per questo motivo, questo test non è efficace nel diagnosticare un’infezione in atto (infezione acuta). I test migliori per diagnosticare la faringite da streptococco sono l’esame colturale e il test rapido.
È importante che la faringotonsillite sia prontamente diagnosticata e trattata per evitare l’insorgere di complicazioni e per evitare che l’infezione si trasmetta ad altre persone.
L’esame ASO deve essere eseguito in presenza di un’infezione da streptococco?
No. In generale, l’esame ASO è effettuato solo se sono presenti sintomi che suggeriscono la comparsa di complicazioni post-streptococciche causate da un’infezione non diagnosticata o non trattata in maniera adeguata. La maggior parte delle persone non sviluppando alcune complicazioni, non necessita dell’esame ASO, che non viene eseguito di routine.
L’esame ASO si può eseguire in ambulatorio?
No, si eseguisce in laboratorio.
Oltre all’esame ASO, quali altre esami possono essere necessari?
Nel caso in cui si sospetti la presenza di febbre reumatica, potrebbe essere necessario eseguire il test dell’anti-DNasi B, dell’anti-ialuronidasi o dell’anti-streptozima.