RIC. GENOMA TOXOPLASMA GONDII (RT-PCR)

Utile per 

Sostenere la diagnosi di toxoplasmosi attiva, in particolare nei soggetti immunocompromessi

Informazioni cliniche 

Il Toxoplasma gondii è un parassita protozoo intracellulare obbligato che è in grado di infettare una varietà di ospiti intermedi, compresi gli esseri umani. Gli ospiti definitivi infetti (gatti) versano oocisti nelle feci che maturano rapidamente nel terreno e diventano infettivi.(1) La toxoplasmosi è acquisita dall’uomo attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati da feci di gatto o attraverso il consumo di carne poco cotta contenente oocisti vitali. Può avvenire anche la trasmissione verticale del parassita attraverso la placenta, che porta alla toxoplasmosi congenita. A seguito di un’infezione primaria, il T gondii può rimanere latente per tutta la vita dell’ospite; il rischio di riattivazione è più alto tra gli individui immunodepressi.

 

Gli studi di sieroprevalenza eseguiti negli Stati Uniti indicano che circa il 9-11% degli individui tra i 6 e i 49 anni di età ha anticorpi contro il T gondii.(2)

 

L’infezione degli adulti immunocompetenti è tipicamente asintomatica. Nei casi sintomatici, i pazienti più comunemente presenti con linfoadenopatia e altri sintomi costituzionali non specifici, rendendo difficile la diagnosi definitiva.

 

Le infezioni da grave a fatale possono verificarsi tra i pazienti affetti da AIDS o tra individui che sono altrimenti immunosoppressi. Si pensa che queste infezioni siano causate dalla riattivazione di infezioni latenti e comunemente coinvolgono il sistema nervoso centrale.(3)

 

La trasmissione transplacentare dei parassiti con conseguente toxoplasmosi congenita può avvenire durante la fase acuta dell’infezione materna acquisita. Il rischio di infezione fetale è una funzione del momento in cui l’infezione materna acuta si verifica durante la gestazione.(4) L’incidenza della toxoplasmosi congenita aumenta con il progredire della gravidanza; al contrario, la gravità della toxoplasmosi congenita è maggiore quando l’infezione materna è acquisita precocemente durante la gravidanza. La maggior parte dei neonati infettati in utero sono asintomatici alla nascita, soprattutto se l’infezione materna si verifica durante il terzo trimestre, con sequele che appaiono più tardi nella vita. La toxoplasmosi congenita provoca una grave malattia generalizzata o neurologica in circa il 20-30% dei neonati infettati in utero; circa il 10% mostra un coinvolgimento solo oculare e il resto è asintomatico alla nascita. L’infezione subclinica può provocare un parto prematuro e conseguenti difetti neurologici, intellettivi e audiologici.

 

Il rilevamento del DNA di T gondii tramite PCR si è dimostrato un metodo alternativo o di supporto rapido e affidabile per la diagnosi di toxoplasmosi. Quando viene eseguita sul sangue, può rilevare il DNA parassita circolante e quindi confermare o supportare i risultati dei test sierologici. Il test PCR sul sangue periferico è stato utilizzato con successo per individuare casi di toxoplasmosi oculare(2) e di malattia invasiva nei riceventi di cellule staminali allogeniche.(3,4) Tuttavia, il sangue può non essere un campione sensibile per individuare malattie specifiche di un organo (ad esempio, toxoplasmosi oculare o cerebrale). In questo caso, devono essere presi in considerazione altri campioni (ad esempio, liquido oculare, liquor, tessuto fresco) (ordine PTOX / Toxoplasma gondii, Molecular Detection, PCR).

Valori di riferimento 

Negativo

Interpretazione 

Un risultato positivo indica la presenza di DNA da Toxoplasma gondii.

 

Risultati negativi indicano l’assenza di DNA rilevabile, ma non escludono la presenza di organismo o di malattia attiva o recente.

Avvertenze

Questo test è stato progettato per l’uso in pazienti con una storia clinica e sintomi coerenti con la toxoplasmosi. Questo test non dovrebbe essere utilizzato per lo screening di pazienti sani.

 

Il sangue può non essere un campione sensibile per l’individuazione di malattie specifiche di un organo (ad esempio, toxoplasmosi oculare o cerebrale). In questo caso, devono essere presi in considerazione altri campioni (ad esempio, liquido oculare, liquido spinale, tessuto fresco).

 

I risultati devono essere interpretati tenendo conto dei risultati clinici e di laboratorio. Un risultato negativo non indica l’assenza di malattia. Risultati affidabili dipendono da un’adeguata raccolta di campioni e dall’assenza di sostanze inibitrici.

Dati di supporto

Precisione / Sensibilità e specificità diagnostica:

La precisione è stata determinata utilizzando una combinazione di campioni clinici e di spiking per ogni fonte accettata per i test. La precisione varia dal 97% al 100%.

 

Sensibilità analitica/Limite di rilevazione (LoD):

Il limite di rilevazione per questo test è inferiore a 5.000 copie/mL

 

Specificità analitica:

Nessun segnale di PCR è stato ottenuto da estratti di 20 isolati batterici, parassitari e virali provenienti da organismi simili e da organismi comunemente presenti nei tipi di campioni testati.

 

Precisione:

La precisione intra-dosaggio e la precisione inter-dosaggio sono del 100%.

 

Gamma di riferimento:

L’intervallo di riferimento è “Negativo” per questo test.

 

Intervallo di riferimento:

Questo è un test qualitativo e i risultati sono riportati come “Negativo” o “Positivo”.

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