Utile per
Monitoraggio della terapia per i calcoli renali
Identificare l’aumento dell’ ossalato urinario come fattore di rischio per la formazione di calcoli
Diagnosi di iperossaluria primaria o secondaria
Algoritmo diagnοstico
Vedere Algoritmo diagnostico dell’ iperossaluria nella sezione ‘’Istruzioni speciali’’.
Informazioni cliniche
L’ossalato è un prodotto finale del metabolismo del gliossalato e del glicerato. Gli esseri umani non hanno un enzima in grado di degradare l’ossalato, quindi deve essere eliminato dal rene.
Nel fluido tubolare, l’ossalato può combinarsi con il calcio per formare calcoli di ossalato di calcio. Inoltre, alte concentrazioni di ossalato possono essere tossiche per le cellule renali.
L’aumento dell’escrezione urinaria di ossalato risulta in deficit enzimatici ereditari (iperossaluria primaria), disturbi gastrointestinali associati a malassorbimento dei grassi (iperossaluria secondaria), o un aumento dell’assunzione orale di alimenti ricchi di ossalato o vitamina C.
Poiché l’aumento dell’escrezione urinaria di ossalato favorisce la formazione di calcoli di ossalato di calcio, varie strategie sono impiegate per ridurre l’escrezione di ossalato.
Valori di riferimento
0,11-0,46 mmol/24 ore
9,7-40,5 mg/24 ore
Il valore di riferimento riguarda un prelievo di 24 ore. I campioni prelevati per un periodo di tempo diverso da 24 ore sono riportati in unità di mmol/L per i quali non sono stabiliti valori di riferimento.
Interpretazione
Un ossalato urinario elevato (>0,46 mmol/24 ore) può suggerire stati patologici come l’iperossaluria secondaria (malassorbimento dei grassi), l’ iperossaluria primaria (carenza di enzima alanina gliossalato transferasi, carenza di deidrogenasi glicerica), iperossaluria idiopatica, o eccesso di ossalato alimentare o di vitamina C.
Nei pazienti con formazione di calcoli i valori elevati di ossalato urinario, a volte anche nel limite superiore dell’intervallo normale, sono trattati per ridurre il rischio di formazione di calcoli.
Avvertenze
L’ingestione di acido ascorbico (>2 g/24 ore) può elevare erroneamente l’escrezione misurata di ossalato urinario.
Si suggerisce di non eseguire il prelievo in contenitori con tappo metallico.