MUTAZIONI DI FIBROSI CISTICA. TEST 1° LIVELLO

Perché si esegue il test

Il test viene eseguito in vari casi:

  • in ricerca a mutazioni genetiche correlate alla fibrosi cistica;
  • per sostenere una diagnosi di fibrosi cistica;
  • per stabilire lo stato di portatore della mutazione associata alla fibrosi cistica;
  • per valutare il rischio di trasmettere la patologia alla prole.

Che cosa è necessario per eseguire il test?

Per eseguire il test nei bambini e negli adulti viene richiesto un prelievo di sangue venoso prelevato dal braccio. Invece, per i neonati, è necessario un campione di sangue prelevato dal tallone e posto su carta da filtro. Alcune volte è richiesto un tampone buccale o campioni prenatali (liquido amniotico o villi coriali).

Quando è necessario eseguire il test?

Il test è necessario: 

  • in presenza di sintomi di fibrosi cistica;
  • in caso di positività ai test di screening;
  • nel caso in cui un paziente voglia verificare il proprio stato di portatore;
  • nel caso in cui si ritenga necessario uno screening prenatale.

Preparazione al test

Il test non richiede nessuna preparazione.

L’esame

La fibrosi cistica è una patologia ereditaria che altera la funzionalità del pancreas, dei polmoni, e delle ghiandole sudoripare. La fibrosi cistica provoca la produzione di muco denso e appiccicoso e può essere correlata ad infezioni respiratorie frequenti e alterazioni pancreatiche. Il test per individuare la mutazione del gene della fibrosi cistica identifica le mutazioni nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator) presente sul cromosoma 7. Questo test ha lo scopo di diagnosticare i pazienti affetti da fibrosi cistica o per determinarne i portatori.

Ciascuna cellula dell’organismo umano (con eccezione di spermatozoi e ovociti) ha 46 cromosomi (23 paterni e 23 materni). I geni che si trovano nei cromosomi contengono  informazioni necessarie allo sviluppo delle proteine che guidano le funzioni dell’organismo.

La fibrosi cistica è causata da una mutazione presente in entrambe le due copie del gene CFTR (sia quello di origine materna che paterna). La fibrosi cistica è infatti dovuta a una mutazione di  entrambe le copie (alleli) di questo gene. Invece, lo stato di portatore di fibrosi cistica è identificato qualora la mutazione sia solamente in una copia. Essere portatore non causa nessun sintomo o patologia, ma si rischia la trasmissione del gene mutato alla prole. 

Al momento sono state individuate più di 2000 mutazioni diverse del gene CFTR con alcune più comuni di altre. Per la maggior parte, le casistiche di fibrosi cistica sono provocate da una mutazione denominata delta F508 (F508del). Inoltre, andrebbe utilizzato un pannello in grado di rilevare 23 delle mutazioni più comuni per lo studio delle mutazioni del gene che provoca la fibrosi cistica. 

Certi laboratori impiegano pannelli più estesi. Questi pannelli hanno la capacità di identificare più di 100 mutazioni, includendo quelle più rare e quelle presenti solo in alcune determinate etnie. Questo tipo approccio rende possibile un aumento di accuratezza nell’individuazione delle mutazioni più infrequenti. Tuttavia, questo tipo di approccio non è solitamente utilizzato come protocollo generico. Inoltre, vi sono delle mutazioni così inconsuete da non essere individuabili nemmeno con il pannello esteso. 

L’esame di screening impiegato dai laboratori analizza 23 mutazioni del gene CFTR su ciascun cromosoma 7. Qualora l’esame di screening risulti negativo, ma il sospetto di mutazione rimanga, si può passare all’utilizzo del pannello esteso per un’ulteriore analisi. 

 Intervalli di riferimento 

Gli intervalli di riferimento dipendono da diversi fattori, come l’età e il sesso del paziente, la popolazione di riferimento e il metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame. Il risultato numerico di un test può pertanto avere significati diversi in laboratori differenti.

Per tali motivi, nel presente sito web non vengono riportati gli intervalli di riferimento. Al fine di valutare dei risultati dei test, Lab Tests Online raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento che fornisce il laboratorio nel quale questi sono stati eseguiti. Gli intervalli di riferimento di ciascun test sono riportati sul referto di laboratorio, accanto al nome ed al risultato dello stesso. 

Come viene raccolto il campione per il test?

L’esame viene eseguito tramite un prelievo di sangue venoso ottenuto da un braccio nel caso di bambini e adulti, e da un prelievo sul tallone (ottenendo così una goccia su un pezzo di carta assorbente) nel caso si tratti di neonati. Esiste anche un campione raccolto con tampone buccale sfregando l’interno delle guance. Inoltre, può essere raccolto un campione di liquido amniotico tramite amniocentesi o un campione di villi coriali qualora si tratti di test prenatali.

Assicurarsi della buona qualità del campione

Non è necessaria nessuna specifica preparazione per assicurarsi della buona qualità del campione per il test.

Informazioni che si ottengono tramite il test

L’esame per l’individuazione delle mutazioni del gene della fibrosi cistica può essere usato:

  • come sostegno alla diagnosi in caso di sospetto clinico;
  • per confermare la diagnosi di fibrosi cistica in un paziente sintomatico con Tripsinogeno Immunoreattivo elevato o positivo al Test del sudore;
  • per rilevare lo stato di portatore;
  • nel campo dello screening neonatale;
  • per determinare il rischio di trasmettere la patologia alla prole.

Si raccomanda di effettuare lo screening in due fasi su tutte le donne in età fertile che stiano progettando una gravidanza :

  • La madre viene testata per prima. Nel caso di risultato negativo i figli potrebbero comunque esserne portatori eventualmente ereditando il gene dal padre. Tuttavia, in caso di risultato negativo da parte della madre, il padre non viene testato.
  • Nel caso la madre sia positiva al test, si raccomanda di effettuare il test anche sul padre.

Si raccomanda di sottoporsi a una consulenza genetica in caso di test positivo o di positività alla patologia nell’anamnesi familiare. 

Nel caso i genitori siano identificati come portatori, l’esame può anche essere impiegato per effettuare una diagnosi prenatale. In questo caso, si ottiene il DNA attraverso amniocentesi e prelievo dei villi coriali con lo scopo di analizzare il feto per la presenza di mutazioni ereditate. Tuttavia, questo tipo di procedura è invasiva.

Quando viene prescritto il test 

Il test per l’individuazione delle mutazioni del gene della fibrosi cistica può essere prescritto qualora si presentino sintomi come:

    • Infezioni respiratorie ricorrenti (come bronchite o polmonite).
    • Diarrea persistente.
    • Malnutrizione e carenza di vitamine.
    • Affanno.
    • Sudore salato.
    • Infertilità maschile.
    • Feci mucose e maleodoranti.

O anche:

  • In caso di positività per la fibrosi cistica nell’anamnesi familiare.
  • In caso di genitori portatori che stiano progettando una gravidanza.
  • Nel campo dello screening neonatale.
  • In caso di positività ai test di screening come il test del sudore o il test del tripsinogeno immunoreattivo.
  • Durante il primo trimestre di gravidanza o durante la visita prenatale.

Significato del risultato del test per la fibrosi cistica

L’esame deve essere analizzato insieme:

  • ai sintomi del paziente.
  • al risultato di ulteriori test di laboratorio.
  • all’anamnesi clinica e familiare.

Può essere effettuata una diagnosi di fibrosi cistica qualora vi sia l’individuazione di due mutazioni (una in ogni copia del gene). Tuttavia, il risultato del test non può dare indicazioni di tipo prognostico. Infatti, la stessa mutazione può comportare evoluzioni diverse in persone differenti.

Qualora l’esame identifichi la presenza di una sola mutazione, o vi sia un risultato negativo ma il paziente presenti sintomi, devono essere effettuati ulteriori esami. Questi esami sono impiegati per ricercare mutazioni più rare. Si impiegano inoltre i test del sudore e altri esami di laboratorio con lo scopo di accertarsi sulle funzionalità degli organi coinvolti. Infatti, il paziente potrebbe soffrire di:

  • una forma rara di fibrosi cistica.
  • una malattia pancreatica.
  • una malattia polmonare.
  • altre patologie diverse dalla fibrosi cistica.

C’è la possibilità che il paziente sia portatore della fibrosi cistica qualora il test risulti positivo a una singola mutazione identificata e il paziente non presenti sintomi. Questo può portare alla richiesta di effettuare il test anche sui fratelli del paziente, in modo da accertarsi del proprio stato. 

Invece, qualora il test sia negativo per le mutazioni e il paziente non presenti sintomi, c’è la possibilità di non soffrire della patologia e di non esserne portatori. Tuttavia, vi è una piccola percentuale di rischio di essere portatori di una mutazione rara, che non può essere individuata tramite il pannello standard. 

Questo test identifica altre patologie del DNA?

No. Questo esame è specifico solamente per fibrosi cistica. Ogni malattia genetica richiede test ad hoc del DNA (dando per scontato che la malattia sia conosciuta).  

Questo test individua tutte le cause di mutazione della fibrosi cistica?

No. Sono state individuate più di 2000 mutazioni diverse del gene che causa la fibrosi cistica. Di queste mutazioni alcune sono comuni mentre altre sono rare. Utilizzando sia il pannello standard delle 23 mutazioni più comuni che quello esteso che ne identifica più di 100, è impossibile individuare tutte le mutazioni possibili se non sequenziando il gene per intero. 

Quanto influisce l’etnia sul rischio di fibrosi cistica

In generale, gli individui caucasici e gli ebrei Ashkenazi sono più a rischio di essere portatori, mentre il rischio è più basso in rapporto ad altre etnie. Ecco una valutazione del rischio di essere portatori su base etnica:

  • Caucasici: 1 a 25
  • Ebrei Ashkenazi: 1 a 24
  • Ispanici: 1 a 58
  • Afroamericani: 1 a 61
  • Asiatici: 1 a 94

D’altronde, alcune famiglie potrebbero essere a più alto rischio per la presenza di particolari mutazioni nell’anamnesi familiare. 

Lo screening neonatale per la fibrosi cistica è gratuito?

Si, il test per lo screening neonatale per la fibrosi cistica è gratuito. 

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