FT4 (TIROXINA LIBERA)

Utile per 

Valutazione di sospetti disturbi della funzione tiroidea prendendo in considerazione i livelli di  tiroxina libera misurata insieme all’ormone stimolante della tiroide

Algoritmo diagnostico

Vedere Algoritmo di ordinamento della funzione tiroidea nella sezione ‘’Istruzioni Speciali’’.

Informazioni cliniche 

La tiroxina libera (FT4) comprende una piccola frazione della tiroxina totale. L’FT4 è disponibile per i tessuti ed è, quindi, la frazione metabolicamente attiva.

 

L’aumento dei livelli di FT4 causa l’ipertiroidismo, mentre la diminuzione causa l’ipotiroidismo.

Valori di riferimento 

Pediatrico

0-5 giorni: 0,9-2,5 ng/dL

6 giorni-2 mesi: 0,9-2,2 ng/dL

3-11 mesi: 0,9-2,0 ng/dL

1-5 anni: 1,0-1,8 ng/dL

6-10 anni: 1,0-1,7 ng/dL

11-19 anni: 1,0-1,6 ng/dL

 

Adulto (> o =20 anni): 0,9-1,7 ng/dL

 

Per i valori di riferimento nelle unità del SI, vedere la Conversione del sistema internazionale di unità di misura (SI

Interpretazione 

Valori elevati suggeriscono ipertiroidismo o tiroxina esogena.

 

Valori diminuiti suggeriscono l’ipotiroidismo.

 

La tiroxina libera (FT4) ha la funzione di correggere i valori totali di T4 che dipendono dalle alterazioni della globulina leganti la tiroxina, ma può dare valori fuorvianti quando sono presenti proteine leganti anomale o il paziente ha altre malattie gravi (sindrome del malato eutiroideo).

Avvertenze

Tra 26 prodotti farmaceutici di uso comune testati in vitro, solo la furosemide ha causato un’elevata concentrazione di tiroxina libera (FT4) a livello di dosaggio terapeutico giornaliero.

 

Il test non può essere utilizzato in pazienti che sono sottoposti ad un trattamento con agenti lipidici contenenti destrotiroxina (D-T4). Se la funzione tiroidea deve essere controllata in tali pazienti, la terapia deve essere interrotta per 4-6 settimane per consentire il ripristino dello stato fisiologico.

 

Anomalie proteiche vincolanti osservate con ipertiroxinemia bisalbuminemica familiare, ad esempio, possono causare valori che, pur essendo caratteristici della condizione, si discostano dai risultati attesi.

 

Per gli esami clinici che utilizzano anticorpi, esiste la possibilità di interferenza da parte di anticorpi umani anti animali (cioè, anticorpi eterofili) nel campione del paziente. I pazienti che sono stati regolarmente esposti ad animali o che hanno ricevuto immunoterapia o procedure diagnostiche che utilizzano immunoglobuline o frammenti di immunoglobuline possono produrre anticorpi, ad esempio, anticorpi umani anti-topo (HAMA), che interferiscono con gli esami immunologici. Questo può elevare o diminuire erroneamente i livelli dei risultati.

 

Possono verificarsi interferenze dovute a livelli estremamente elevati di anticorpi contro gli anticorpi specifici dell’analita, streptavidina o rutenio.

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