Fruttosamina (proteine glicate)

Perché eseguire il test

Il test viene eseguito come supporto del monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia) in pazienti affetti da diabete mellito, particolarmente negli individui su cui non è possibile utilizzare il test dell’emoglobina glicata (HbA1c). Il test è di aiuto nella valutazione dell’efficacia di variazioni del piano terapeutico o del regime alimentare o delle abitudini (ad esempio l’attività fisica) di pazienti affetti da diabete, in particolare quando queste variazioni sono avvenute di recente.

Tipo di campione necessario

Un prelievo di sangue venoso prelevato da braccio o tramite la puntura della punta del dito.

Quando è necessario eseguire il test

Il test viene prescritto nel caso in cui il medico curante abbia l’intenzione di controllare e misurare la concentrazione media di glucosio nel sangue in individui affetti da diabete nelle ultime 2-3 settimane.

Preparazione al test

Il test non richiede nessuna preparazione.

L’esame

La fruttosamina è un composto che si forma nel momento in cui il glucosio si lega alle proteine del siero. Il test serve per valutare la quantità totale di fruttosamina (proteina glicosilata) nel sangue.

La molecola di glucosio nel sangue ha la capacità di legarsi in maniera irreversibile alle proteine circolanti tramite un processo detto glicazione o glicosilazione. Tra le proteine qui coinvolte, l’albumina è quella maggiormente interessata essendo la proteina più abbondante nella parte fluida del sangue (detta siero). Allo stesso modo, possono essere glicate anche altre proteine come l’emoglobina, la proteina più presente all’interno dei globuli rossi. Maggiore è la quantità di glucosio che si trova nel sangue, maggiore è la quantità di proteine glicate che si vanno a formare. Queste combinazioni di molecole si stabilizzano nel sangue tanto a lungo quanto permangono le proteine o i globuli rossi all’interno del circolo ematico. Per questo motivo rappresentano un registro della quantità media di glucosio presente in uno specifico periodo di tempo che corrisponde alla vita media delle proteine stesse all’interno del circolo ematico.

Dato che i globuli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni, l’emoglobina glicata (HbA1c) è un parametro indicativo della concentrazione media di glucosio nel sangue degli ultimi 2-3 mesi. Le proteine sieriche invece hanno una vita media minore (circa 14-21 giorni). Per questo motivo le proteine glicate e, di conseguenza, il test della fruttosamina, sono indicativi per i livelli medi di glucosio nel sangue delle ultime 2-3 settimane precedenti l’esecuzione del test.

Negli individui diabetici è importante mantenere i livelli di glucosio il più possibile all’interno o vicini ai valori di riferimento. Questo è volto ad evitare complicanze e danni progressivi che concentrazioni ematiche elevate di glucosio possono comportare. Un buon controllo diabetico viene raggiunto e mantenuto tramite l’auto-monitoraggio quotidiano (a volte con frequenza più alta) dei livelli di glucosio in pazienti sotto terapia insulinica e tramite lo sporadico controllo dell’efficacia della terapia tramite i test dell’emoglobina glicata e/o della fruttosamina.

Intervalli di riferimento

Gli intervalli di riferimento dipendono da più fattori come il sesso del paziente, l’età, la popolazione di riferimento e il metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame. Per quest’ultimo motivo, il risultato numerico di un test può presentare significati diversi a seconda dei laboratori che lo hanno eseguito.

Per queste ragioni in questa sede non vengono riportati gli intervalli di riferimento. Per la valutazione dei risultati dei test si raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento forniti dal laboratorio nel quale questi sono stati eseguiti. Gli intervalli di riferimento di ognuno dei test sono riportati sul referto di laboratorio, solitamente accanto al nome e al risultato dello stesso. 

Per ulteriori informazioni leggere i seguenti articoli: Gli Intervalli di Riferimento ed il loro Significato e Comprendere il Referto di Laboratorio.

Quali informazioni si ottengono tramite il test

Il test della fruttosamina viene prescritto per monitorare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) in pazienti affetti da diabete. I livelli di fruttosamina mostrano qual è la concentrazione media di glucosio nel sangue delle 2-3 settimane precedenti all’esame. Ciò nonostante, il suo significato volto a una prognosi non è specifico come nel caso dell’emoglobina glicata.

Sia la fruttosamina che l’emoglobina glicata (HbA1c) indicano i livelli di glicemia presenti in individui diabetici. Ciò nonostante, il test dell’HbA1c è maggiormente conosciuto e implementato. Esistono molti dati a conferma del fatto  che la presenza di livelli elevati di HbA1c in maniera cronica è associata ad un incrementato rischio di sviluppo di complicanze del diabete, come problemi renali (nefropatia diabetica), problemi oculari (retinopatia diabetica) che possono portare fino alla cecità e danni al sistema nervoso (neuropatia diabetica).

Si evidenzia l’importanza del monitoraggio del controllo glicemico suggerendo l’abitudine di un autocontrollo frequente e la variazione dei protocolli di monitoraggio della glicemia nel caso in cui l’HbA1c non possa essere valutata in maniera affidabile. In più, degli studi affermano che il significato prognostico dei risultati del test della fruttosamina non è ancora perfettamente definito, come nel caso dell’HbA1c.

La fruttosamina può essere un buon sostituto alla misurazione dell’HbA1c in specifiche situazioni in cui questa non possa essere valutata correttamente.

I casi nei quali la fruttosamina viene considerata l’opzione migliore per il monitoraggio di pazienti diabetici rispetto all’HbA1c sono:

  • Diabete gestazionale – nelle donne diabetiche in gravidanza, un buon controllo glicemico è essenziale anche a causa delle costanti variazioni delle necessità della madre. Il test della fruttosamina, insieme a quello della glicemia, possono essere prescritti a supporto del monitoraggio e alle variazioni terapeutiche (insulina o altri farmaci richiesti).
  • Presenza di varianti emoglobiniche – la presenza di alcune varianti emoglobiniche, come l’emoglobina S (HbS) nell’anemia falciforme, può influenzare alcuni metodi di misurazione dell’HbA1c. In questi casi è preferibile utilizzare la fruttosamina per il controllo glicemico. In più, studi effettuati sconsigliano l’uso del test dell’HbA1c in pazienti portatori delle varianti HbSS, HbSC o HbCC che potrebbero compromettere il test dell’emoglobina glicata per l’aumento del turnover dei globuli rossi e per le frequenti trasfusioni di sangue.
  • Vita ridotta dei globuli rossi – il test dell’HbA1c non è preciso in determinate situazioni nelle quali la vita media dei globuli rossi risulta ridotta, come in presenza di anemia emolitica o perdite di sangue. Nelle situazioni in cui la vita media dei globuli rossi circolanti risulta ridotta, i livelli di HbA1c possono risultare erroneamente bassi rendendo la misurazione dei livelli medi di glucosio nel sangue non attendibile.
  • Variazioni rapide nella terapia del diabete – la fruttosamina permette la misurazione dell’efficacia di terapie o di variazioni dell’alimentazione in poche settimane rispetto ai mesi necessari per l’HbA1c.

Quando viene prescritto il test

Il test della fruttosamina può essere richiesto nel caso in cui il medico curante voglia controllare i livelli medi di glucosio nelle ultime 2-3 settimane, anche se in realtà non è ampiamente utilizzato. Solitamente viene prescritto all’inizio di un piano terapeutico per pazienti diabetici o in seguito a variazioni terapeutiche, della dieta o delle abitudini e stili di vita (come l’esercizio fisico).

Il monitoraggio tramite il test della fruttosamina può essere prescritto anche per la valutazione dei livelli glicemici medi in pazienti che devono variare le proprie necessità di glucosio e insulina per un certo periodo di tempo o in donne diabetiche in gravidanza. Il test della fruttosamina poi può essere prescritto anche nel caso in cui la vita media dei globuli rossi risulti ridotta o nel caso in cui il monitoraggio tramite l’HbA1c non sia possibile, come in caso di presenza di alcune varianti emoglobiniche.

Significato dei risultati del test

Livelli elevati di fruttosamina suggeriscono che i livelli medi di glucosio nel sangue dell’individuo si sono mantenuti elevati nelle precedenti 2 o 3 settimane. Generalmente, più alti sono i livelli di fruttosamina, maggiore è la concentrazione media di glucosio nel sangue. In questa tipologia di test, più che un risultato unico indipendente, è importante valutare l’andamento dei risultati del test in un certo lasso di tempo. Qualora i risultati del test abbiano la tendenza ad aumentare rispetto a dei risultati inizialmente normali, si denota che il paziente non sta adeguatamente effettuando il controllo glicemico. Ciò nonostante, questo andamento non fornisce informazioni riguardanti la causa di questi incrementi. Per tenere i livelli di glucosio stabili e nella norma, al paziente può essere prescritta una variazione di dieta e di stili di vita (principalmente esercizio fisico). Nell’interpretazione dei risultati si devono considerare anche eventuali stati di stress  e/o malessere che possono incrementare temporaneamente i livelli di glucosio.

Dei livelli nella media di fruttosamina possono indicare invece un corretto controllo glicemico e l’efficacia della terapia. Allo stesso tempo, la riduzione dei livelli di fruttosamina nel tempo può essere indice di efficacia delle terapia prescritta. 

I livelli di fruttosamina devono essere valutati all’interno di un quadro clinico complessivo. La riduzione dei livelli di proteine totali e/o di albumina, correlati con le condizioni associate ad incremento di perdita di proteine nell’urina, nel tratto gastrointestinale o alla riduzione di sintesi proteica dell’organismo, può avere come conseguenza risultati erroneamente bassi. In questi casi, può esserci una discrepanza tra i valori di glicemia quotidiani e il risultato della fruttosamina. Anche in presenza di significative variazioni dei livelli di glucosio nel sangue, possono esserci risultati di fruttosamina e di HbA1c nella media: in queste condizioni è necessario uno stretto monitoraggio. Ciò nonostante, la maggior parte degli individui con un controllo glicemico non adeguato presenta livelli elevati di fruttosamina e di HbA1c nel sangue.

Ulteriori informazioni

L’ipertiroidismo e livelli troppo elevati di acido ascorbico (vitamina C) possono influenzare i risultati del test.

L’esame della fruttosamina è prescritto anche per screening?

No. Il test della fruttosamina non è indicato nello screening di popolazione per il diabete poiché individui sani possono presentare livelli di fruttosamina sovrapponibili con quelli di individui affetti da diabete correttamente controllato.

È possibile effettuare il test della fruttosamina in ambiente domestico?

Non è possibile. I test per l’automonitoraggio domestico della fruttosamina erano disponibili in passato, ma sono stati ritirati dal commercio a causa di un numero troppo elevato di risultati erroneamente positivi.

Il test richiede il digiuno?

Il test non richiede il digiuno. Il test della fruttosamina misura i livelli medi di glucosio delle 2-3 settimane precedenti. Per questo motivo gli alimenti assunti il giorno precedente non influenzano il test che può essere svolto in qualsiasi momento della giornata.

È necessario effettuare il test della fruttosamina anche in caso di anamnesi positiva al diabete?

No. Diversamente dal test dell’HbA1c, questo test non viene consigliato per lo screening di persone non affette da diabete, anche in caso di una forte storia familiare.

I pazienti diabetici devono effettuare il test della fruttosamina?

La maggior parte degli individui diabetici può effettuare il test dell’HbA1c che mostra i livelli medi di glicemia degli ultimi 2-3 mesi. Il test della fruttosamina risulta particolarmente utile in persone con una vita media dei globuli rossi ridotta, in gravidanza (in caso di diabete gestazionale), e talvolta in presenza di varianti emoglobiniche. Molti pazienti diabetici non si troveranno mai in condizioni tali da avere la necessità di effettuare il test della fruttosamina.

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