Perché si esegue il test
Il test viene eseguito in concomitanza di altri test di valutazione del metabolismo del ferro con lo scopo determinare i livelli di ferro nel sangue e come supporto a una diagnosi di anemia sideropenica o di eccesso di ferro.
Che cosa è necessario per eseguire il test?
Un prelievo di sangue venoso prelevato da un braccio.
Quando è necessario eseguire il test?
Il test è necessario dopo il riscontro all’emocromo di livelli di emoglobina e ematocrito bassi. Inoltre il test viene prescritto nel caso in cui il medico curante abbia un sospetto di una carenza o di un accumulo di ferro nell’organismo.
Preparazione al test
Potrebbe essere richiesto di eseguire il prelievo a digiuno e al mattino. In questo caso è possibile assumere solo acqua. È importante attenersi a tutte le istruzioni fornite dal personale sanitario.
L’esame
Il ferro è un nutriente essenziale richiesto per la produzione di globuli rossi sani insieme ad altre funzioni. È un costituente essenziale dell’emoglobina, la proteina presente all’interno dei globuli rossi responsabile del legame dell’ossigeno nei polmoni e del suo rilascio in tutto l’organismo. La sideremia è la valutazione della quantità di ferro presente nella parte liquida del sangue (siero).
La valutazione della misura del ferro sierico (sideremia) viene generalmente prescritta in concomitanza ad altri test per la valutazione del metabolismo del ferro, come la ferritina, la transferrina e la capacità legante totale (TIBC). Questi test vengono spesso prescritti insieme al fine di diagnosticare e/o monitorare la quantità di ferro nel caso in cui se ne presenti un accumulo o una carenza.
L’organismo non è in grado di produrre il ferro ma può assorbirlo dagli alimenti o integratori. Una volta assorbito, il ferro è trasportato dalla transferrina, una proteina di origine epatica.
Negli individui sani, la maggior parte del ferro assorbito viene incorporato nell’emoglobina presente all’interno dei globuli rossi. Il rimanente ferro invece, viene immagazzinato nei tessuti sotto forma di ferritina o emosiderina. Una ridotta parte di ferro viene invece in parte utilizzata per produrre altre proteine, come alcuni enzimi o la mioglobina.
In caso vi sia una carenza di ferro tale da non soddisfare le necessità dell’organismo, la sideremia si abbassa di livello e i depositi di ferro vengono mobilitati. Questo può succedere in diversi casi come:
- Incapacità dell’organismo di assorbire il ferro (come nel caso della celiachia).
- Necessità di maggiori quantità di ferro come durante la gravidanza o l’adolescenza o in persone con patologie croniche responsabili di continue emorragie (cancro al colon, ulcera peptica).
- Bassa assunzione di ferro tramite la dieta.
Una quantità insufficiente di ferro immagazzinato e in circolazione può portare a un’anemia da carenza di ferro (sideropenica). Nelle fasi iniziali, la carenza di ferro non comporta sintomi evidenti poiché la riduzione della quantità di ferro circolante viene compensata dalla mobilitazione dei suoi depositi. I sintomi e i segni sono manifestati solo in seguito alla quasi totale mobilitazione dei depositi di ferro. Gli individui che godono di un buono stato di salute quindi manifestano raramente i sintomi della carenza di ferro prima della riduzione della quantità di emoglobina presente.
La persistenza di uno stato ferrocarenziale comporta tuttavia il manifestarsi dei sintomi, i più comuni dei quali sono:
- Vertigini.
- Debolezza.
- Cefalea.
- Pallore.
- Affaticamento.
Anche la presenza di quantità ingenti di ferro può risultare tossica. I livelli di ferro nel sangue e i depositi di ferro possono aumentare in particolar modo nel caso in cui vengano assunte quantità di ferro superiori rispetto alle necessità dell’individuo. Ciò può comportare un progressivo accumulo di ferro e conseguente danno ad organi come fegato, cuore e pancreas. Un esempio è una rara patologia genetica (l’emocromatosi), caratterizzata da un eccessivo assorbimento di ferro che si presenta anche in individui che seguono un regime dietetico nella norma. L’overdose da ferro può essere anche una conseguenza dell’ingestione di quantità eccessive di integratori.
Intervalli di riferimento
Gli intervalli di riferimento dipendono da più fattori come il sesso del paziente, l’età, la popolazione di riferimento e il metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame. Perciò il risultato numerico di un test può presentare significati diversi a seconda dei laboratori che lo hanno eseguito.
Per queste ragioni in questa sede non vengono riportati gli intervalli di riferimento. Per la valutazione dei risultati dei test si raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento forniti dal laboratorio nel quale questi sono stati eseguiti. Gli intervalli di riferimento di ognuno dei test sono riportati sul referto di laboratorio, solitamente accanto al nome e al risultato dello stesso. Per maggiori informazioni si rimanda agli articoli: Gli Intervalli di Riferimento ed il loro Significato e Comprendere il Referto di Laboratorio.
Quali informazioni si ottengono tramite la sideremia
La valutazione della sideremia ha lo scopo di valutare la quantità di ferro in circolo legato alla transferrina. Insieme ad altri test consente di rilevare la carenza o l’accumulo di ferro. Il test può essere prescritto anche per diagnosticare diversi tipi di anemia.
La quantità di ferro in circolo può variare nel corso dei giorni. Per questo motivo la sideremia viene frequentemente richiesta in concomitanza ad altri esami per la valutazione del metabolismo del ferro, inclusa la ferritina, transferrina, la saturazione della transferrina e la TIBC.
Quando viene prescritto il test?
Questo test viene generalmente richiesto in seguito al riscontro di valori alterati di ematocrito ed emoglobina emersi dall’esame dell’emocromo, con globuli rossi di dimensioni ridotte (microcitici) e più pallidi (ipocromici) del normale. Questi elementi indicano la presenza di anemia sideropenica anche in pazienti che non presentano sintomi.
Il test può essere richiesto anche in seguito al manifestarsi di sintomi di anemia come:
- Vertigini.
- Pallore.
- Cefalea.
- Fatica.
- Debolezza cronica.
Il test può essere prescritto anche nel caso in cui si presenti il sospetto di un accumulo di ferro. I sintomi e i segni tendono a peggiorare nel tempo e possono variare da individuo e individuo. I seguenti sintomi sono associati all’accumulo di ferro nel sangue e nei tessuti:
- Mancanza di energia.
- Dolore addominale.
- Danno d’organo, come al fegato e al cuore.
- Fatica, debolezza.
- Perdita della libido.
- Dolore articolare.
Nel caso si presenti il sospetto di ingestione di integratori di ferro da parte di un bambino, l’esame del ferro sierico può consentire di individuare e valutare l’entità di un possibile avvelenamento da ferro.
La sideremia può essere misurata periodicamente in individui in terapia per accumulo o carenza di ferro.
Significato del risultato del test
I livelli di sideremia spesso sono misurati insieme ad altri test relativi al metabolismo del ferro. La tabella che segue riassume alcune alterazioni dei livelli di ferro e degli altri parametri correlati, rilevabili in alcune patologie.
PATOLOGIA | FERRO | TIBC/TRANSFERRINA | UIBC | TRANSFERRINA SATURAZIONE % | FERRITINA |
Carenza di Ferro | Basso | Alto | Alto | Bassa | Bassa |
Emocromatosi | Alto | Basso | Basso | Alta | Alta |
Malessere cronico | Basso | Basso/Normale | Basso/Normale | Bassa/Normale | Normale/Alta |
Anemia emolitica | Alto | Normale/Basso | Basso/Normale | Alta | Alta |
Anemia sideroblastica | Normale/Alto | Normale/Basso | Basso/Normale | Alta | Alta |
Avvelenamento da ferro | Alto | Normale | Basso | Alta | Normale |
Carenza di ferro
Gli stadi iniziali degli stati di carenza ferro sono solitamente associati a una riduzione dei soli depositi di ferro. Ciò significa che i livelli di ferro non sono sufficienti da ripristinare le scorte a disposizione ma sono ancora in grado di produrre globuli rossi. In questo stadio la sideremia può essere normale ma associata a bassi livelli di ferritina.
La persistenza di una carenza di ferro porta all’utilizzo e alla mobilitazione di tutto il ferro a disposizione nell’organismo ed è associata alla produzione di maggiori quantità di transferrina. Questo succede per incrementarne il trasporto. La sideremia continua ad abbassarsi mentre i livelli di transferrina, TIBC e UIBC aumentano. In questo stadio vengono prodotti globuli rossi in quantità minori e di dimensioni inferiori rispetto alla norma. Questo ha come conseguenza una comparsa di anemia sideropenica. La saturazione della transferrina si riduce.
Eccesso di ferro
Nel caso degli individui la cui anamnesi faccia sospettare un’assunzione eccessiva di ferro e i cui livelli di ferro sierico e di saturazione della transferrina siano elevati, con ferritina, TIBC e UIBC di livello normale, è probabile supporre un avvelenamento da ferro. Questo è reso possibile nel caso in cui vengano assunte ingenti quantità di ferro in breve tempo. Nei bambini si tratta di una condizione clinica ad esordio acuto, spesso come conseguenza dell’ingestione di integratori di ferro dei genitori. In certi casi può trattarsi di un evento letale.
Gli individui affetti da emocromatosi ereditaria presentano una mutazione del gene HFE. Anche se esistono individui affetti da emocromatosi asintomatiche, i sintomi e segni solitamente associati a questa patologia sono dolore addominale, dolore articolare e un senso di debolezza. Questo evento si manifesta intorno ai 30-40 anni. Tale patologia interessa per lo più gli uomini, poiché le donne in età fertile hanno la capacità di abbassare i livelli di ferro sierico grazie alle perdite ematiche dovute al ciclo mestruale.
L’eccesso di ferro può anche essere associato a emosiderosi o presentarsi in persone sottoposte a trasfusioni multiple poiché affette da patologie come la talassemia major e l’anemia falciforme.
In conclusione, un livello eccessivo di ferro può essere dovuto anche a patologie epatiche croniche e a un eccessivo consumo di alcol.
Ulteriori informazioni
Le trasfusioni o il consumo di alimenti particolarmente ricchi di ferro o di integratori contenenti ferro poco prima dell’esecuzione del test possono alterare i suoi risultati.
I livelli di ferro normalmente vengono mantenuti bilanciando la quantità di ferro assunta con la dieta e la quantità di ferro persa. Normalmente ogni giorno vengono perse ridotte quantità di ferro. Nel tempo, la mancata assunzione di ferro può portare ad uno stato di carenza. Per questo motivo un individuo sano, qualora abbia una dieta povera di ferro, rischia di sviluppare un’anemia sideropenica solamente dopo molto tempo.
In certe situazioni, le necessità di ferro possono aumentare. Gli individui che presentano emorragie croniche del canale digerente (ad esempio a causa di cancro colon rettale o di ulcere) o le donne con perdite mestruali particolarmente abbondanti possono perdere più ferro del normale e sviluppare uno stato ferrocarenziale. Anche le donne in gravidanza e in fase di allattamento necessitano di una maggiore assunzione di ferro, così come bambini e adolescenti durante la crescita. La carenza di ferro può essere anche una conseguenza di sindromi da malassorbimento, ad esempio la celiachia.
Esistono anche delle situazioni nelle quali la sideremia bassa è conseguente a un’inappropriata mobilitazione delle riserve di ferro in caso di molte patologie croniche infiammatorie, come le malattie autoimmuni, il cancro, le infezioni croniche (inclusa l’AIDS). In queste situazioni l’organismo non riesce a utilizzare in modo corretto il ferro per la produzione di globuli rossi. Nel caso di queste patologie, la produzione di transferrina si riduce e la sideremia è bassa per la ridotta capacità di assorbire il ferro al livello intestinale. In questo caso, i depositi di ferro non possono essere utilizzati e la ferritina aumenta.
Quali sono i sintomi una carenza di ferro
La carenza di ferro riguarda la diminuzione della quantità di ferro immagazzinata nell’organismo mentre l’anemia ferro-carente (sideropenica) si riferisce alla riduzione del numero di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito. Questa anemia è una conseguenza di quantità insufficienti di ferro. L’anemia generalmente compare diverse settimane dopo la riduzione dei depositi di ferro. È una conseguenza data dall’impossibilità da parte dell’organismo di produrre quantità sufficienti di emoglobina e globuli rossi. Generalmente, sono presenti solo pochi sintomi in uno stato ferrocarenziale ma il peggioramento della situazione e la mancanza di globuli rossi ed emoglobina determina la comparsa dei sintomi correlati allo stato anemico, come per esempio senso di affaticamento e debolezza.
L’esacerbazione della carenza di ferro ha come conseguenza un’anemia grave e quindi sintomi come:
- Vertigini.
- Cefalea.
- Difficoltà respiratorie.
- Dolore toracico.
- Dolore agli arti.
- Problemi nell’apprendimento nei bambini.
Oltre ai normali sintomi dell’anemia esistono determinati sintomi tipici della carenza di ferro. Questi includono:
- Sensazione di bruciore nella lingua o lingua liscia.
- Presenza di piaghe agli angoli della bocca.
- Disfagia.
- Unghie dei piedi a forma di cucchiaio.
- Pica o picacismo (necessità di assumere determinate sostanze come ghiaccio, amido di mais, liquirizia, gesso, terra o argilla).
Alimenti che contengono maggiori quantità di ferro
Il ferro contenuto nell’eme è la forma che viene assorbita più facilmente dall’organismo e si trova nelle uova e nella carne. Il ferro “non-eme”, invece, è contenuto in moltissime verdure e negli integratori. Le verdure ricche di ferro sono quelle a foglia verde come ad esempio:
- Germe di grano.
- Cavolo nero.
- Cereali.
- Cavolo.
- Pane integrale.
- Uvetta.
- Spinaci.
- Melassa.
Chi necessita di integratori di ferro
Gli individui che solitamente hanno bisogno di integratori di ferro sono le donne in gravidanza e in fase di allattamento e coloro che sono affetti da uno stato ferrocarenziale conclamato. L’assunzione di ferro senza prescrizione medica può essere un pericolo perché può portare a un accumulo di ferro di tipo cronico. Esiste infatti il rischio di un’overdose di ferro che può essere particolarmente tossica per i bambini.
L’anemia sideropenica compare gradualmente o si presenta in modo acuto?
L’anemia sideropenica si manifesta in modo graduale. La diminuzione della quantità di ferro assunta rispetto alle necessità dell’organismo comporta il progressivo consumo dei depositi di ferro. In questo stadio la ferritina può diminuire ma la sideremia e la TIBC sono solitamente a livelli normali. Con l’esacerbazione della carenza di ferro, i livelli di ferro sierico diminuiscono, la TIBC e la transferrina aumentano e l’anemia comincia a manifestarsi. Conseguentemente ad una carenza di ferro grave e prolungata, i globuli rossi diventano piccoli e pallidi per la riduzione dei livelli di emoglobina. Inoltre, la conta reticolocitaria diminuisce.
Influenza delle donazioni di sangue sul livello sierico
In caso di donazione di sangue viene sempre a mancare una parte di ferro. I livelli di ferritina, che riflettono la quantità di ferro immagazzinato nell’organismo, diminuiscono come conseguenza di ogni donazione per poi tornare nella norma. Altri test, come la sideremia e la TIBC, non vengono invece influenzati dalla donazione di sangue.