Ematocrito

Perché effettuare il Test?

Si effettua il test al fine di: determinare la percentuale di sangue occupata dai globuli rossi (RBC), diagnosticare o monitorare le patologie che colpiscono i RBC, per screening, come parte delle indagini di routine oppure in caso di sospetta anemia o policitemia.

Quando effettuare il Test?

Il test viene effettuato insieme al test dell’emoglobina o come parte dell’esame emocromocitometrico completo (CBC) di routine, quando il paziente mostra segni e sintomi di anemia (come stanchezza e affaticamento) o di policitemia (come vertigini e mal di testa), ad intervalli regolari per il monitoraggio delle patologie che colpiscono i RBC oppure per valutare l’efficacia del trattamento. 

Quale Campione Viene Richiesto?

Per il test è necessario un campione di sangue prelevato da una vena del braccio oppure mediante una puntura del dito o del tallone nel caso dei neonati.

È necessaria una Preparazione al test?

No, questo test non richiede alcuna preparazione.

L’esame

L’ematocrito è un esame che misura la proporzione dei globuli rossi (RBC) nel sangue. Viene espresso tramite il rapporto tra il volume occupato dai RBC e quello occupato dall’insieme delle varie componenti, definito sangue intero. Il valore viene espresso in percentuale o in frazione (L/L): per esempio, se il valore dell’ematocrito è pari al 40%, sono presenti 40 mL di RBC in 100 mL di sangue intero.

L’esame dell’ematocrito è un modo semplice e veloce per valutare i globuli rossi e tenere sotto controllo patologie come l’anemia. Normalmente viene eseguito insieme al test dell’emoglobina, come parte dell’esame emocromocitometrico completo (CBC), un test di routine che valuta le condizioni di salute generali dei pazienti.

Dal test dell’ematocrito si deduce sia il numero di globuli rossi che il loro volume (volume corpuscolare medio o MCV): se uno dei due diminuisce, diminuisce anche l’ematocrito e viceversa. In generale, l’ematocrito aumenta con l’aumentare del numero di RBC e scende quando i RBC diminuiscono.

Gli RBC compongono approssimativamente il 37-49% del volume del sangue. Vengono prodotti nel midollo osseo per poi essere rilasciati nel flusso sanguigno una volta raggiunta la maturità. All’interno dei RBC vi è l’emoglobina, una proteina capace di legare l’ossigeno, che verrà poi trasportato dai polmoni verso tutti i tessuti e gli organi. Oltre all’ossigeno, viene trasportata anche una piccola porzione di anidride carbonica, un prodotto del metabolismo cellulare, dai tessuti e gli organi verso i polmoni, dove viene espirata.

Gli RBC vivono in media 120 giorni, di conseguenza è necessario che il midollo osseo li produca continuamente per rimpiazzare quelli invecchiati, danneggiati o perduti durante il sanguinamento. Ci sono diverse patologie che colpiscono gli RBC, alcune influenzano la loro vita media in circolo, altre la loro produzione da parte del midollo osseo. Si verifica anemia quando il numero totale degli RBC e l’ematocrito diminuiscono, nei seguenti casi: quando vi è un aumento della distruzione degli RBC (emolisi), in seguito ad una perdita degli RBC dopo un sanguinamento e/o diminuita produzione da parte del midollo osseo.

La presenza di anemia comporta l’incapacità dell’organismo di trasportare abbastanza ossigeno verso i tessuti e gli organi, causando affaticamento e stanchezza. 

Al contrario, nei pazienti affetti da policitemia vengono prodotti troppi RBC (di conseguenza l’ematocrito aumenta) ed il sangue può diventare viscoso e rallentare flusso sanguigno, causando problematiche ad esso correlate.

Stai cercando gli Intervalli di Riferimento?

Molteplici fattori influenzano gli intervalli di riferimento, come ad esempio l’età e il sesso del paziente, la popolazione di riferimento e il metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame. Il significato del risultato numerico di un test può variare da un laboratorio all’altro.

Per tali ragioni, il presente sito web non riporta gli intervalli di riferimento. Si raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento riportati sul referto di laboratorio, accanto al nome ed al risultato dello stesso, forniti dal laboratorio nel quale questi sono stati eseguiti. 

Come e Perché

Quali informazioni si possono ottenere?

Si ricorre all’ematocrito, spesso accompagnato dal test dell’emoglobina o come parte dell’esame emocromocitometrico completo (CBC), al fine di:

  • Valutare il grado di disidratazione
  • Identificare l’anemia (RBC bassi, emoglobina bassa, ematocrito basso) o la policitemia (RBC elevati, emoglobina alta, ematocrito alto)
  • Monitorare la risposta al trattamento dell’anemia e della policitemia

Quando viene prescritto?

L’ematocrito viene prescritto routinariamente, come parte dell’esame emocromocitometrico completo (CBC).  In particolare, in presenza di segni e sintomi associati a patologie quali l’anemia e la policitemia. 

I segni e sintomi che possono indicare la presenza di anemia includono:

  • Battito cardiaco accelerato o irregolare
  • Debolezza o affaticamento
  • Mancanza di energia
  • Svenimento
  • Respiro affannoso
  • Mani o piedi freddi
  • Pallore

Invece i segni e sintomi di policitemia includono:

  • Mal di testa
  • Disturbi della visione 
  • Colorito rosso del volto
  • Vertigini
  • Milza ingrossata

Si ricorre al test dell’ematocrito anche quando il paziente mostra segni e sintomi di una grave disidratazione, come sete estrema, eccessiva sudorazione, bocca o mucose secche, o perdite urinarie.

Una volta diagnosticati problemi di sanguinamento cronici, anemia o policitemia, questo esame può essere richiesto periodicamente con cadenza regolare, per monitorare l’efficacia del trattamento. Inoltre, viene prescritto routinariamente durante il trattamento di pazienti che presentano tumori che colpiscono il midollo osseo.

Cosa significa il risultato del test?

Gli RBC compongono approssimativamente il 37-49% del volume del sangue.

L’ematocrito viene spesso eseguito come parte dell’esame emocromocitometrico completo (CBC), di conseguenza è necessario tenere in considerazione anche i risultati delle altre componenti del test (come l’emoglobina, la conta degli RBC, la conta reticolocitaria) in relazione all’età, al sesso e all’etnia. Normalmente, l’ematocrito riflette i risultati della conta degli RBC e dell’emoglobina.

La presenza di anemia viene segnalata da un ematocrito basso con conta degli RBC bassa ed emoglobina bassa. Alcune delle cause principali di ematocrito basso includono:

  • Carenze nutrizionali (di ferro, folato o vitamina B12)
  • Patologie o condizioni infiammatorie croniche
  • Insufficienza renale: le patologie renali acute e croniche determinano una riduzione della produzione di eritropoietina, un ormone prodotto dai reni che stimola la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo.
  • Danni al midollo osseo causati, ad esempio, da radiazioni, tossine, infezioni o farmaci
  • Perdita eccessiva di sangue dovuta, ad esempio, a gravi traumi o a sanguinamenti cronici del tratto digestivo (ad es. ulcere, polipi, cancro del colon) o di altri organi, come vescica o utero (ad esempio nelle donne con mestruazioni abbondanti)
  • Diminuita produzione di emoglobina (ad es. Talassemia)
  • Condizioni patologiche del midollo osseo quali anemia aplastica, sindrome mielodisplastica o tumori come leucemia, linfoma, mieloma multiplo o altri tipi di tumori che si diffondono al midollo
  • Distruzione eccessiva dei globuli rossi a seguito, ad esempio, dell’anemia emolitica, causata da autoimmunità o difetti nei globuli rossi. Questi difetti si manifestano con emoglobinopatie (ad es. anemia falciforme), enzimi contenuti nei RBC (ad es. carenza di G6PD) oppure anomalie della membrana dei RBC (ad es. sferocitosi ereditaria).

La policitemia invece viene indicata da un ematocrito alto con conta dei RBC ed emoglobina alti. Alcune delle principali cause di ematocrito alto sono:

  • Disidratazione: la causa più comune. Quando il volume di sangue diminuisce, il numero dei globuli rossi per volume risulta aumentato; per fare rientrare i livelli di ematocrito basta un’adeguata assunzione di liquidi.
  • Cardiopatia congenita: in alcune forme di cardiopatia congenita si verifica una connessione anormale tra le due parti del cuore che determina una riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue. Per compensare, l’organismo produce più globuli rossi.
  • Tumore renale: produce un eccesso di eritropoietina
  • Malattie polmonari: se il paziente non riesce ad assorbire ossigeno sufficiente, l’organismo produce più globuli rossi per compensare.
  • Fumo
  • Vivere ad alta quota (meccanismo compensatorio per la riduzione dell’ossigeno nell’aria)
  • Cause genetiche (anomalie nel legame o nel rilascio dell’ossigeno da parte dell’emoglobina)

Cos’altro bisogna sapere?

Se ci si è recentemente sottoposti ad una trasfusione di sangue, i risultati dell’ematocrito possono risultarne influenzati.

Lievi diminuzioni nel valore dell’ematocrito possono essere determinati dalla presenza di fluidi in eccesso nel sangue durante la gravidanza.

Domande Frequenti

È possibile testare a casa l’ematocrito?

No, poiché per questo esame sono necessari una strumentazione adeguata e personale di laboratorio qualificato. Generalmente, l’ematocrito viene misurato indirettamente (calcolato a partire dal valore dei RBC e del MCV) con l’ausilio di strumenti di ematologia automatizzati. È possibile misurarlo anche direttamente con un metodo manuale che consiste nel centrifugare un tubo capillare pieno di sangue (ematocrito capillare).

In aggiunta all’ematocrito, quali altri esami possono essere eseguiti?

L’ematocrito è in grado di rilevare la presenza di alterazioni nel numero dei RBC, ma non di indicarne la causa. A tale scopo, si può ricorrere ad altri test oltre all’emocromo completo, sia insieme ad esso che come follow up, come ad esempio lo striscio di sangue, la conta dei reticolociti, la determinazione della ferritina, i livelli di folato e di vitamina B12 e, in condizioni più gravi, esame del midollo osseo.

Chi è più a rischio di presentare valori anormali dell’ematocrito?

Gli individui più a rischio di avere un ematocrito basso (anemia) sono i pazienti con patologie croniche, quali malattie renali, HIV/AIDS, infezioni croniche, malattie autoimmuni (es. artrite reumatoide) o tumori. Anche i soggetti denutriti o che seguono diete povere di ferro e vitamine, i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico o che hanno riportato ferite gravi. 

Coloro che hanno casi in famiglia di anemia da causa genetica, come anemia falciforme o talassemia, hanno un alto rischio di avere le stesse patologie e di manifestare l’anemia.

Infine, a causa della perdita di sangue e ferro durante le mestruazioni e dell’aumentata richiesta di ferro in gravidanza, le donne in età fertile tendono ad avere livelli di ematocrito più bassi rispetto agli uomini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

X
Add to cart