Useful For
Screening for occupational exposure to chromium
Monitoring metallic prosthetic implant wear
Clinical Information
Chromium (Cr) exists in valence states ranging from 2(-) to 6(+). Hexavalent chromium (Cr[+6]) and trivalent chromium (Cr[+3]) are the 2 most prevalent forms. Cr(+6) is used in industry to make chromium alloys including stainless steel, pigments, and electroplated coatings. Cr(+6), a known carcinogen, is immediately converted to Cr(+3) upon exposure to biological tissues. Cr(+3) is the only chromium species found in biological specimens.
Urine chromium concentrations are likely to be increased above the reference range in patients with metallic joint prosthesis. Prosthetic devices produced by Depuy Company, Dow Corning, Howmedica, LCS, PCA, Osteonics, Richards Company, Tricon, and Whiteside typically are made of chromium, cobalt, and molybdenum. This list of products is incomplete, and these products change occasionally; see prosthesis product information for each device for composition details.
Reference Values
No established reference values
Interpretation
Chromium is principally excreted in the urine. Urine levels correlate with exposure. Results greater than the reference range indicate either recent exposure to chromium or specimen contamination during collection.
Prosthesis wear is known to result in increased circulating concentration of metal ions. Modest increase (8-16 mcg/L) in urine chromium concentration is likely to be associated with a prosthetic device in good condition. Urine concentrations >20 mcg/L in a patient with chromium-based implant suggest significant prosthesis wear. Increased urine trace element concentrations in the absence of corroborating clinical information do not independently predict prosthesis wear or failure.
The National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) draft document on occupational exposure reviews the data supporting use of urine to assess chromium exposure. They recommend a Biological Exposure Index of 10 mcg/g creatinine and 30 mcg/g creatinine for the increase in urinary chromium concentrations during a work shift and at the end of shift at the end of the workweek, respectively. A test for this specific purpose (CHROMU / Chromium for Occupational Monitoring, Urine) is available.
Cautions
Normal specimens have extremely low levels of chromium; because of the ubiquitous nature of chromium, elevated results could easily be a result of external contamination. Precautions must be taken to ensure the specimen is not contaminated. Metal-free urine collection procedures must be followed.
Refrigeration is preferred over chemical methods of preservation.
High concentrations of gadolinium and iodine are known to interfere with most metals tests. If either gadolinium- or iodine-containing contrast media has been administered, a specimen cannot be collected for 96 hours.
TEST DI VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI CROMO NELLE URINE
Utile per
Lo screening /il controllo dell’esposizione professionale al cromo
Monitoraggio dell’usura degli impianti protesici metallici
Informazioni cliniche
Il cromo (Cr) esiste in stati di valenza che vanno da 2(-) a 6(+). Il cromo esavalente (Cr[+6]) e il cromo trivalente (Cr[+3]) sono le 2 forme più prevalenti. Il Cr(+6) è usato nell’industria per produrre leghe di cromo, compresi acciaio inossidabile, pigmenti e rivestimenti galvanici. Il Cr(+6), un noto agente cancerogeno, viene immediatamente convertito in Cr(+3) in seguito all’esposizione a tessuti biologici. Il Cr(+3) è l’unica specie di cromo presente negli esemplari biologici.
Le concentrazioni di cromo nelle urine sono probabilmente aumentate al di sopra dei valori dell’intervallo di riferimento nei pazienti con protesi articolari metalliche. Il cromo , il cobalto e iI molibdeno sono i materiali dei dispositivi protesici prodotti da Depuy Company, Dow Corning, Howmedica, LCS, PCA, Osteonics, Richards Company, Tricon e Whiteside. Questo elenco di prodotti è incompleto e questi prodotti cambiano di volta in volta; è utile vedere le informazioni sui prodotti per protesi per ogni dispositivo che riguardano i dettagli sulla composizione dei medesimi.
Valori di riferimento
Nessun valore di riferimento stabilito
Interpretazione
Il cromo viene principalmente escreto nelle urine. I livelli di cromo nelle urine sono correlati all’esposizione. Risultati superiori ai valori dell’intervallo di riferimento indicano una recente esposizione al cromo o una contaminazione del campione durante il prelievo.
È noto che l’usura della protesi provoca un aumento della concentrazione di ioni metallici in circolo. Un modesto aumento (8-16 mcg/L) della concentrazione di cromo nelle urine è probabilmente associato ad un dispositivo protesico in buone condizioni. Concentrazioni nelle urine >20 mcg/L in un paziente con impianto a base di cromo suggeriscono un’usura significativa della protesi. Elevate concentrazioni di oligoelementi nelle urine in assenza di informazioni cliniche corroboranti non consentono di prevedere in modo indipendente l’usura o il fallimento della protesi.
La bozza di documento del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) sull’esposizione professionale esamina i dati a supporto dell’uso delle urine per valutare l’esposizione al cromo. Essi raccomandano un Indice di Esposizione Biologica di 10 mcg/g di creatinina e 30 mcg/g di creatinina per l’aumento delle concentrazioni di cromo nelle urine durante il turno di lavoro e alla fine del turno di lavoro. È disponibile un test per questo scopo specifico (CHROMU / Cromo per il monitoraggio occupazionale, Urina).
Avvertenze
I campioni normali hanno livelli estremamente bassi di cromo; a causa della natura onnipresente del cromo, risultati elevati potrebbero facilmente essere il risultato di una contaminazione esterna. È necessario prendere precauzioni per garantire che il campione non venga contaminato. Devono essere seguite le procedure di prelievo delle urine senza metalli.
La refrigerazione è preferibile tra i metodi chimici di conservazione.
È noto che alte concentrazioni di gadolinio e iodio interferiscono con la maggior parte dei test sui metalli. Se sono stati somministrati mezzi di contrasto contenenti gadolinio o iodio, un campione non può essere prelevato per 96 ore.