Perché eseguire il Test?
Si esegue il test al fine di individuare un’eventuale alterazione dell’equilibrio degli elettroliti o uno squilibrio acido-base (pH) e monitorarne il trattamento, oppure come parte di un’indagine di routine.
Quando eseguire il Test?
Il test viene effettuato come parte del pannello metabolico, oppure quando un paziente presenta segni e sintomi che potrebbero essere legati ad uno squilibrio elettrolitico.
Qual è il Campione Richiesto?
Di norma un campione di sangue venoso prelevato da un braccio, in certi casi campioni di urina estemporanei o raccolti nelle 24 ore.
È necessaria una Preparazione al test?
No, non è necessaria alcuna preparazione.
L’Esame
Questo esame si occupa di misurare la concentrazione di cloro nel sangue e/o nell’urina.
Per cloro si intende uno ione carico negativamente è coinvolto nel mantenimento dell’equilibrio idrico e nella stabilizzazione dell’equilibrio acido- base, insieme ad altri elettroliti, come sodio, potassio e bicarbonato. È presente in tutti i liquidi biologici, ma si concentra principalmente nel sangue e nel liquido all’esterno delle cellule. Di solito, il livello del cloro rispecchia quello del sodio, aumentando e diminuendo in base all’andamento di quest’ultimo. Tuttavia, in caso di squilibrio acido-base, è possibile che il cloro ematico vari indipendentemente dal sodio, agendo da tampone. Il cloro si muove tra l’interno e l’esterno dalle cellule, per assicurarsi che le concentrazioni dei cationi, carichi positivamente, e degli anioni, carichi negativamente, siano uguali (neutralità elettrica).
Il cloro viene introdotto nell’organismo mediante la dieta, tramite il sale da tavola (cloruro di sodio o NaCl) ed alcuni altri alimenti. La maggior parte di esso viene assorbita nel tratto gastrointestinale e la parte rimanente viene escreta con l’urina. La concentrazione ematica rimane stabile, con una lieve diminuzione dopo i pasti. Durante la digestione, infatti, lo stomaco produce acidi, utilizzando il cloro presente sangue.
Stai cercando gli Intervalli di Riferimento?
Molteplici fattori influenzano gli intervalli di riferimento, come ad esempio l’età e il sesso del paziente, la popolazione di riferimento e il metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame. Il significato del risultato numerico di un test può variare da un laboratorio all’altro.
Per tali ragioni, il presente sito web riporta gli intervalli di riferimento. Si raccomanda di riferirsi ai valori di riferimento riportati sul referto di laboratorio, accanto al nome ed al risultato dello stesso, forniti dal laboratorio nel quale questi sono stati eseguiti.
Come e Perché
Quali informazioni si possono ottenere?
Il cloro viene frequentemente prescritto al fine di rilevare livelli anomali nel sangue. DI frequente viene eseguito, in concomitanza ad altri elettroliti, nel contesto di un’indagine di routine per lo screening di diverse patologie.
È possibile che questi test possono vengano prescritti in qualità di supporto alla diagnosi delle cause di segni e sintomi come debolezza, diarrea, vomito prolungato, e difficoltà respiratorie. Se si riscontra la presenza di squilibrio di un singolo elettrolita, il clinico si cercherà di individuarne la causa (patologie, condizioni, farmaci) e di risolverla. A questo punto verranno prescritte delle analisi ripetute di quel singolo elettrolita, monitorando lo squilibrio fino alla sua scomparsa. Se si sospetta uno squilibrio acido-base, per valutare la gravità e la causa dello squilibrio, è possibile che venga prescritta anche un’emogasanalisi.
Di solito, si misura la concentrazione del cloro nell’urina al fine di determinare se un’alcalosi (eccesso di base) deriva da una perdita di sale (come avviene durante un episodio di disidratazione, vomito e assunzione di diuretici associati alla riduzione del cloro urinario) o da un eccesso di ormoni, quali cortisolo o aldosterone (responsabili dell’escrezione di alcuni elettroliti).
Quando si prescrive?
È possibile che l’analisi del cloro ematico venga prescritta come parte di un pannello metabolico al fine di determinare lo stato di salute generale del paziente. È raro che venga prescritta da sola. Inoltre, questo esame può essere prescritto in caso di sospetta un’acidosi, alcalosi o in presenza di sintomi riconducibili a patologie acute, tra cui:
- Difficoltà respiratorie
- Vomito e/o diarrea persistenti
- Debolezza, affaticamento
Di frequente, gli elettroliti vengono prescritti ad intervalli regolari nel corso di una patologia o di una condizione e nel monitoraggio di terapie che possono causare squilibrio elettrolitico. Il test viene comunemente prescritto nel monitoraggio del trattamento di determinate condizioni cliniche, tra cui insufficienza cardiaca, ipertensione, malattie polmonari, fegato e renali.
Qualora risultino dei livelli di cloro anomali (aumentati o diminuiti) nel sangue, è possibile prescrivere il cloro urinario come supporto al test del sodio su siero o urina, per individuarne la causa di. I risultati indicano se il cloro varia analogamente al sodio, se è in corso uno squilibrio acido- base e sono fondamentali per stabilire il trattamento adeguato.
Cosa significa il risultato del test?
I risultati del cloro non vengono interpretati da soli, ma contestualmente ai risultati di altri test, come gli elettroliti, poiché aumenti e diminuzioni dei livelli di sono riconducibili a diverse condizioni e patologie.
L’ipercloremia, ovvero l’aumento del cloro nel sangue, è disolito causata da disidratazione, ma può anche manifestarsi in seguito ad altre condizioni associate all’aumento di sodio ematico, quali le patologie renali o il morbo di Cushing. Si verifica, inoltre, in pazienti in acidosi metabolica (causata dall’eccessiva perdita di basi) o in iperventilazione (con conseguente alcalosi respiratoria).
AL contrario l’ipocloremia, ovvero la diminuzione del cloro nel sangue, si manifesta in seguito a patologie che determinano riduzione del sodio ematico, in corso di scompenso cardiaco congestizio, insufficienza surrenalica, morbo di Addison, chetoacidosi diabetica, vomito prolungato o aspirazione gastrica, enfisema o altre patologie polmonari croniche (che causano acidosi respiratoria) e nei pazienti in alcalosi metabolica (causata dall’eccessiva perdita di acidi).
Se l’aumento del cloro urinario può indicare disidratazione, inedia, morbo di Addison o assunzione eccessiva di sale, la diminuzione del cloro urinario può essere osservata nel corso di varie patologie, quali la Sindrome di Conn, il morbo di Cushing, uno scompenso cardiaco congestizio, una sindrome da malassorbimento e diarrea.
Cos’altro bisogna sapere?
I farmaci in grado di influenzare le concentrazioni di sodio nel sangue hanno la stessa azione anche sul cloro. Inoltre, è bene sapere che ingerire grandi quantità di lievito chimico o di antiacidi può causare una diminuzione della concentrazione ematica di cloro.
Domande Frequenti
Cosa succede se i livelli di cloro sono leggermente fuori dall’intervallo di riferimento?
Per una corretta interpretazione dei risultati è necessario il clinico che li valuterà nel contesto della storia clinica del paziente. Un singolo risultato leggermente superiore o inferiore all’intervallo di riferimento non ha significato clinico. Qualora i valori di un paziente risultassero solo leggermente superiori o inferiori all’intervallo di riferimento, è possibile ripetere il test.
Tuttavia, è necessario effettuare ulteriori accertamenti qualora un risultato ecceda di molto l’intervallo di riferimento, poiché ciò potrebbe indicare un’alterazione. È dovere del clinico interpretare i risultati in associazione con la storia clinica e l’esame fisico del paziente per valutare la significatività di eventuali alterazioni.
Qual è la quantità giornaliera di cloro raccomandata?
Le raccomandazioni dipendono da età, sesso e altri fattori. Le associazioni americane Food and Nutrition Board e Institute of Medicine raccomandano un’introduzione di 2,3 grammi di cloro al giorno (che corrispondono a 3,8 grammi di sale) per gli adulti di età compresa tra i 19 e i 50 anni. L’assunzione del cloro compensa la quantità dispersa giornalmente tramite sudorazione, tuttavia la maggior parte delle persone ne consuma più del dovuto. Il cloro è presente in molti alimenti, come i cibi precotti, alcune verdure, carne salata, burro, pomodoro, lattuga, sedano e olive.
In presenza di livelli anomali di cloro, quale trattamento viene prescritto?
È possibile utilizzare lo stesso trattamento impiegato in presenza di livelli anomali di sodio (assunzione di diuretici, somministrazione di liquidi).