ANTICORPI ANTI MICROSOMI EPATICI E RENALI (LKMA).docx

Cosa sono gli anticorpi anti-microsomi epatici e renali (Anti-LKM1) e perché si esegue il test per quantificare i valori di Anti-LKM1 nel sangue?

Gli anticorpi anti-microsomi epatici e renali vengono prodotti dal sistema immunitario e riconoscono una proteina presente soprattutto a livello epatico: l’enzima citocromo P450 2D6 (CYP2D6). Il loro sviluppo è strettamente legato all’epatite autoimmune di tipo 2, un’infiammazione cronica o acuta del fegato, presente quasi esclusivamente nei bambini.

Questo esame è utile come supporto alla diagnosi di epatite autoimmune e per la diagnosi differenziale tra epatite autoimmune di tipo 1 o 2.

Il test può essere richiesto se in un paziente affetto da epatite si presenta il sospetto che si tratti di epatite autoimmune. Può essere richiesto in concomitanza con altri test, come la ricerca degli ANA e degli ASMA, e in presenza di sintomi come: debolezza, itterizia, amenorrea, mialgia, edema, dolori articolari, dolori addominali e altri.

Cosa significa il risultato del test?

Una quantità elevata di anticorpi anti-microsomi epatici e renali indica la possibilità che il paziente sia affetto da epatite autoimmune di tipo 2.
Il risultato non ha valore diagnostico: per confermare la diagnosi è necessario eseguire una biopsia epatica.

Come avviene l’esame?

Il test viene eseguito mediante prelievo di sangue venoso dal braccio.

Sono previste norme di preparazione?

No, non è richiesta nessuna preparazione particolare per questo esame.

Anti-LKM1

  

Raccolta dei campioni per i test

Noto anche come: Anticorpi anti-microsomi epatici e renali di tipo 1; Anticorpi Anti-P4502D6; anticorpi anti-CYP2D6

Nome ufficiale Anti-LKM1

In Sintesi

Perché sottoporsi al Test

Si ricorre al test come supporto alla diagnosi di epatite autoimmune e per la diagnosi differenziale tra l’epatite autoimmune ed altre cause di danno epatico.

Quando sottoporsi al Test?

Qualora, in un paziente affetto da epatite, si presenti il sospetto che questa sia di tipo autoimmune.

Quale campione Viene Richiesto?

Un campione di sangue venoso ottenuto dal prelievo sul braccio.

È prevista una Preparazione?

No, non è prevista alcuna preparazione al test.

L’Esame

Gli anticorpi anti-microsomi epatici di tipo 1 (anti-LKM1) vengono prodotti dal sistema immunitario e sono in grado di riconoscere un enzima chiamato citocromo P450 2D6 (CYP2D6), ovvero una proteina presente soprattutto al livello epatico. Lo sviluppo di questi autoanticorpi è strettamente legato all’epatite autoimmune di tipo 2. Il test si occupa di rilevare e misurare la quantità (chiamata titolo) degli anti-LKM1 nel sangue.

Per epatite autoimmune si intende un’infiammazione cronica o acuta del fegato che, nel lungo tempo, può causare cirrosi epatica e, in alcuni casi, insufficienza epatica. L’epatite autoimmune non è legata ad altre cause come alla presenza di infezioni virali, esposizione a farmaci o tossine, disordini ereditari o abuso di alcol, e nessuno è esente dal rischio di svilupparla, in particolar modo le donne.

Esistono due tipi principali di epatite autoimmuni. La più comune è quella di tipo 1, associata alla presenza di anticorpi anti-muscolo liscio (ASMA) o anti-nuleo (ANA) nel sangue. Quella di tipo 2 invece è meno comune ma più grave. Si presenta quasi esclusivamente nei bambini (solo raramente dopo la pubertà) ed caratterizzata dalla presenza di anticorpi anti-LKM1.

Come e Perché

Come si ottiene il campione per il test?

Con un regolare prelievo di sangue sul braccio.

Come ci si può preparare al test al fine di assicurare la buona qualità del campione?

Non esiste né è necessaria alcuna preparazione.

Quali informazioni si possono ottenere?

Il test per la ricerca degli anticorpi anti-microsomi epatici e renali (anti-LKM1 o anti-CYP2D6) viene utilizzato, in concomitanza ai test per la ricerca degli anticorpi anti-muscolo liscio (ASMA) e anti-nuleco (ANA), come supporto alla diagnosi di epatite autoimmune e per la differenziazione del tipo 1 o tipo 2.

È inoltre utile come test di approfondimento, in seguito al riscontro di valori alterati di altri test riguardanti la funzionalità epatica, come un incremento dell’alanina aminotransferasi (ALT), dell’aspartato aminotransferasi (AST) o della bilirubina. È possibile escludere la presenza di epatitti virali anche con la misura delle immunoglobuline, poichè queste possono essere aumentate nell’epatite autoimmuni e/o nell’epatite B e/o nell’epatite C.

In che casi viene prescritto?

Principalmente qualora il clinico voglia accertare la causa di una malattia epatica. Può essere richiesto in concomitanza con altri test, come la ricerca degli ANA e ASMA. Di norma, si richiedono questi esami se il paziente manifesta senso di fatica e debolezza, itterizia e un’alterazione dei valori di riferimento dei test epatici di routine.

I principali sintomi associati all’epatite autoimmune sono:

Eruzioni cutanee

Urine scure

Prurito

Fegato ingrossato

Dolori addominali

Presenza di vasi sanguigni anomali sulla pelle (angioma stellato)

Nausea e vomito

Perdita d’appetito

Feci pallide o color argilla

Dolore articolare

Accumulo di liquidi (edema)

Dolore muscolare (mialgia)

Nelle donne amenorrea (mancanza del ciclo mestruale)

La maggior parte di questi sintomi non è specifica per l’epatite autoimmune ma riconducibile ad altre cause di insufficienza epatica o ad altre patologie.

Come si interpreta il risultato del test?

Grandi quantità di anti-LKM1 indicano l’alta probabilità che il paziente sia affetto da epatite autoimmune di tipo 2, tuttavia il risultato non ha un valore diagnostico. Di conseguenza, al fine di valutare il tipo di danno e confermare la diagnosi, è necessario eseguire una biopsia epatica.

Nel caso in cui il test anti-LKM1 risulti negativo ma siano positivi i test ASMA e ANA, allora è probabile che il paziente sia affetto da epatite autoimmune di tipo 1.

Se entrambi i risultati sono negativi, allora è altamente probabile che i sintomi derivino da altre cause ma non è possibile escludere del tutto la presenza della patologia. Non tutti gli affetti da epatite autoimmuni producono gli anti-LKM1 o gli ASMA; raramente si verifica la produzione di altri autoanticorpi che però, proprio data la loro rarità, vengono testati raramente.

Domande Frequenti

È obbligatorio effettuare un test per la ricerca degli autoanticorpi anti-LKM1 per coloro che hanno un danno epatico dovrebbe?

Di solito non è necessario, poiché la maggior parte dei casi di epatite sono riconducibili ad altre cause. Si possono effettuare i test anti-LKM1, ASMA e ANA se a presentare i sintomi è una giovane donna senza altri fattori di rischio e/o con sospetto di patologia autoimmune. 

È possibile eliminare definitivamente gli anti-LKM1?

No, possono variare nel tempo ma dopo la formazione di questo tipo di anticorpi, questi saranno presenti nel paziente per tutto il resto della sua vita.

È possibile che una stessa persona possa sviluppare diversi tipi di epatite riconducili a più cause differenti?

Si. Per esempio l’epatite autoimmune può coesistere con l’epatite virale di tipo B o C e peggiorare in coloro che fanno abuso di alcolici. Per il clinico è molto importante chiarire le cause dell’epatite e le eventuali patologie concomitanti, poiché il trattamento per l’epatite dipende interamente dalle sue cause.

A che velocità progredisce l’epatite autoimmune?

È molto difficile predire la gravità e il decorso dell’epatite autoimmune. Potrebbe essere di tipo acuto o cronico. Alcune persone sono del tutto o quasi asintomatiche e la diagnosi viene effettuata solo in seguito all’alterazione dei normali marcatori epatici valutati in corso di esami di controllo di routine. In caso di epatite autoimmune di tipo 2, i pazienti presentano solitamente sintomi più gravi ma generalmente trattabili con terapia appropriate. Per limitare il danno epatico è opportuno ricorrere ad approcci terapeutici mirati. Per maggiori informazioni è necessario rivolgersi al proprio medico curante.

Se il target degli anti-LKM1 è il CYP450 2D6, perché prendono il nome di anti-microsomi epatici di tipo 1?

Questo anticorpo è stato scoperto per mezzo dell’utilizzo di tessuti di fegato (in inglese Liver) e rene (in inglese Kidney); da qui il nome anti-LKM1. Nonostante ciò, si è successivamente scoperto che la proteina specifica di questi tessuti, identificata come target degli autoanticorpi, è il citocromo P450 2D6 (CYP2D6). Si tratta di un importante enzima che metabolizza circa il 25% dei farmaci e delle sostanze tossiche che entrano nell’organismo, presente principalmente nel fegato e nei reni, in strutture note con il nome di microsomi.

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