Cos’è l’Alpha-1-antitripsina (AAT) e perché si esegue il test per determinare la concentrazione di AAT nel sangue?
L’alfa-1 antitripsina è una proteina del sangue necessaria per proteggere i polmoni dai danni causati dagli enzimi attivati. L’alfa-1 antitripsina facilita l’inattivazione di alcuni enzimi come l’elastasi, che viene prodotto dai neutrofili e che si attiva in risposta a infiammazioni e lesioni. L’elastasi rompe le proteine affinché possano essere rimosse e riciclate dall’organismo ma, se la sua azione non viene regolata dall’alfa-1 antitripsina, può danneggiare il tessuto polmonare fino a provocarne il collasso.
Questo esame serve per misurare la concentrazione di alfa-1 antitripsina (AAT) nel sangue ed è utile per aiutare a diagnosticare precocemente disfunzioni del fegato e/o enfisema e per stabilirne il rischio di insorgenza.
Cosa significa il risultato del test?
Basse concentrazioni di AAT nel sangue espongono a un maggior il rischio di enfisema.
Come avviene l’esame?
Il test viene eseguito mediante prelievo di sangue venoso dal braccio.
Sono previste norme di preparazione?
No, non è richiesta nessuna preparazione particolare per questo esame.
Perché Fare il Test?
Questo test viene eseguito per supportare la diagnosi precoce di disfunzioni del fegato e/o enfisema, per stabilire il rischio dell’individuo di sviluppo di un enfisema e/o di malattie del fegato in seguito alla carenza di alfa-1 antitripsina e per determinare la probabilità dei bambini di ereditare questo rischio.
Quando Fare il Test?
Il test è richiesto qualora si facciano evidenti alcuni sintomi di malattie al fegato in un neonato o in un bambino, quando si sviluppa un enfisema prima dei 40 anni, o quando si ha un parente stretto con carenza di alfa-1 antitripsina.
Che Tipo di Campione Viene Richiesto?
È necessario prelevare in campione di sangue da una vena del braccio.
Il Test Richiede una Preparazione?
No, nessuna preparazione è necessaria per questo test.
L’Esame
La alfa-1 antitripsina (AAT) è una proteina del sangue necessaria per proteggere i polmoni dai danni causato dagli enzimi attivati. Questo esame serve per misurare la concentrazione di alfa-1 antitripsina nel sangue. Altri esami correlati possono determinare quali forme anormali di AAT il soggetto esaminato ha ereditato.
L’alfa-1 antitripsina facilita l’inattivazione di alcuni enzimi, il più importante dei quali è l’elastasi. L’elastasi è un enzima prodotto dai neutrofili, globuli bianchi, ed è parte della risposta del corpo all’infiammazione e alle lesioni. L’elastasi rompe le proteine affinché possano essere rimosse e riciclate dall’organismo ma, se la sua azione non viene regolata dall’AAT, l’elastasi può anche danneggiare il tessuto polmonare fino a provocarne il collasso.
Ogni individuo eredita due copie del gene che codifica per l’alfa-1 antitripsina. Si tratta di un gene inibitore delle proteasi (detto SERPINA1), il quale è codominante, ossia responsabile della produzione di metà della AAT presente nell’organismo. Se in una o in entrambe le copie del gene si verifica un cambiamento o una mutazione, la AAT viene prodotta in minor quantità e/o con funzionalità ridotta. Se la produzione scende al di sotto del 30% rispetto alla norma, ciò implica un deficit di alfa-1 antitripsina. I soggetti con questa disfunzione sono portati a sviluppare un enfisema, una malattia dei polmoni progressiva, nei primi anni dell’età adulta. Se il paziente fuma o è quotidianamente esposto a fumi o polveri, il danno ai polmoni si manifesterà prima ed in forma grave.
Alcuni tipi di alfa-1 antitripsina non funzionano e tendono ad accumularsi negli epatociti che le producono. Di conseguenza, l’alfa-1 antitripsina forma delle catene proteiche anormali, inizia a distruggere le cellule e a danneggiare il fegato. Circa il 10% delle persone affette da un deficit di di alfa-1 antitripsina sono itteriche fin dalla nascita. Nei casi più gravi i neonati affetti da questa patologia devono essere sottoposti a un trapianto di fegato per poter sopravvivere. Il deficit di da alfa-1 antitripsina è la causa più comune di patologie al fegato tra i neonati. Circa il 15% degli adulti con deficit di AAT sviluppano cirrosi a causa delle cicatrici che si sono sviluppate in seguito al danneggiamento delle cellule epatiche e rischiano di sviluppare un cancro al fegato.
La quantità e la funzionalità dell’AAT che si forma, dipende dal tipo di cambiamento o mutazione ereditati. Esistono più di 75 alleli nel gene SERPINA1, ma pochi di questi sono normali. Infatti, circa il 90% delle persone possiede due copie del gene M normale (MM). Le forme anormali più comuni sono le varianti S e Z.
Tipi di test per l’alfa-1 antitripsina
Ci sono diversi test per esaminare una persona:
alfa-1 antitripsina: misura la concentrazione di AAT presente,
alfa-1 antitripsina fenotipo: determina la presenza dei tipi di proteina AAT prodotta,
alfa-1 antitripsina test del DNA: identifica quale variante genica (alleli del gene SERPINA1) è presente. Di norma vengono valutati solo l’allele M e le più comuni varianti (S e Z).
Quali informazioni ottengo dal test?
L’esame dell’alfa-1 antitripsina supporta la diagnosi di carenza di alfa-1 antitripsina come la causa della comparsa precoce di enfisema, specialmente se una persona non è sottoposta a fattori di rischio, ad esempio il fumo o l’esposizione ad agenti irritanti dei polmoni come polveri o fumi.
Inoltre, il test è utilizzato per capire le cause dell’ittero o di altri sintomi di anomalie del fegato. Viene fatto principalmente in neonati e bambini ma può essere effettuato anche su pazienti di tutte le età.
Vi sono tre diversi test test disponibili per l’AAT. Uno o più possono essere utilizzati nella diagnosi di un individuo:
Alfa-1 antitripsina: misura la concentrazione della proteina AAT nel sangue;
Il test del fenotipo dell’AAT: valuta la quantità e il tipo di AAT che vengono prodotti in un individuo sano;
Il test di genotipizzazione dell’AAT (test del DNA): stabilisce quale allele del gene SERPINA1 è presente, inclusi l’allele M normale o altre varianti. Questo test si può utilizzare solo per le varianti più comuni (S e Z) a seconda di quanto frequentemente vengono riscontrati in un’area geografica o in una determinata popolazione. Una volta identificati gli alleli del gene SERPINA1 dell’individuo, anche gli altri membri della famiglia devono sottoporsi al test, per stabilire il rischio effettivo di sviluppare un’enfisema e/o malattie del fegato, nonchè la possibilità che anche i loro figli possano ereditare il difetto.
Il test dell’AAT viene raccomandato se:
Un bambino mostra itterizia per più di una o due settimane, milza ingrossata, ascite (liquido nell’addome), prurito persistente e altri sintomi di danni al fegato;
Un individuo con età inferiore ai 40 anni sviluppa rantoli, bronchite o tosse croniche, ha il respiro corto dopo uno sforzo e/o altri segni di enfisema, specialmente se l’individuo non fuma, non è esposto ad agenti irritanti per i polmoni e se il danno polmonare sembra trovarsi in profondità;
L’individuo ha parenti stretti con carenza di alfa-1 antitripsina;
L’individuo ha un parente affetto e vuole sapere la probabilità che anche suo figlio lo sia.
La società Americana The American Thoracic Society raccomanda che il test dell’AAT venga eseguito sugli individui diagnosticati per alcune patologie, tra cui:
Enfisemi in giovane età (età inferiore ai 45 anni) in assenza di fattori di rischio importanti come il fumo;
Bronchiectasia, una patologia in cui le vie aeree sono allungate e/o allargate;
Asma non facilmente curabile;
Patologia epatica con causa sconosciuta;
Pannicolite, una rara complicazione della carenza di AAT che comporta la presenza di noduli teneri e rossi sulla pelle.
Cosa significa il risultato del test?
Concentrazione di AAT
Una bassa concentrazione di AAT nel sangue indica che la persona può avere una carenza di alfa-1 antitripsina. Più bassa è la concentrazione di AAT e maggiore è il rischio di sviluppare un’enfisema.
Test del fenotipo
Per i soggetti che presentano anomalie di AAT, il rischio di sviluppare una patologia dipende dal tipo di variante prodotta e dalla quantità. Una variante che produce scarsa quantità può condurre all’enfisema (i polmoni non sono protetti) ma anche a malattie del fegato (a causa della sintesi di AAT anormali nelle cellule epatiche).
Test del genotipo
La maggior parte delle persone possiede due copie normali del gene (MM) e produce una quantità di AAT sufficiente. Se il test del DNA indica la presenza di uno o due copie anormali del gene SERPINA1, ciò implica che viene prodotta meno AAT e/o AAT anormale. Bisogna evidenziare che due persone con la stessa anomalia genetica possono sviluppare diverse patologie. Inoltre, un consulente genetico può spiegare la probabilità che la patologia venga ereditata dai figli delle persone affette.
Le persone con una copia di M e una di S o Z (MS o MZ) producono una quantità ridotta di AAT che a volte può bastare per proteggersi. Essi sono comunque portatori dell’anomalia e possono trasmetterla ai propri figli.
Gli individui con due copie di S (SS) possono essere asintomatici o moderatamente affetti (producono circa il 60% di AAT normale).
Le persone con una copia S e una Z (SZ) sono portate a sviluppare un enfisema (producono circa il 40% di AAT normale). Gli individui che hanno due copie Z (ZZ) sono affetti dalla patologia più grave (producono circa il 10% della AAT necessaria), come i soggetti con una o due copie di una rara forma di gene SERPINA1, che è “nulla” (non producono nessuna AAT).
L’AAT è molto reattiva nelle fasi acute, quindi in condizioni di infiammazioni acute e croniche, infezioni ed in certi casi di tumore. Elevati livelli di AAT si possono riscontrare in caso di infezioni, uso di contraccettivi orali, gravidanza e stress. Questi aumenti temporanei o cronici di AAT possono causare concentrazioni normali della proteina in persone carenti di AAT.
I livelli dell’AAT possono diminuire in caso di sindrome da distress respiratorio neonatale, e in condizioni come sindrome nefrosica, malnutrizione e con alcune forme di tumore, che fanno calare i livelli di proteine nel siero.
L’elettroforesi delle sieroproteine è un test che valuta differenti tipi di proteine nel sangue. Il test può rilevare scarsi livelli di AAT quando è eseguito per altri scopi. In questi casi ulteriori test potranno confermare una carenza della proteina anche se il paziente è asintomatico.
Domande Frequenti
Cosa si può fare in caso di deficit di alfa-1 antitripsina?
Le cose da non fare sono diverse. Tra queste, evitare di fumare e prendersi cura dei propri polmoni, che può aumentare la durata della vita e ritardare la comparsa dell’enfisema. Inoltre, è importante evitare agenti irritanti dei polmoni come polveri e fumi, farsi vaccinare regolarmente per proteggersi dalla polmonite pneumococcica e dall’infezione da Haemophilus influenzae di tipo b, e da influenze, prendere accorgimenti medici immediati contro le infezioni dei polmoni e fare esercizio per aiutare a mantenere la funzionalità dei polmoni. È comunque necessario consultare il medico per scegliere i modi migliori di prendersi cura della propria salute.
Quant’è comune la carenza da alfa-1 antitripsina?
La carenza di AAT è una delle disfunzioni genetiche più frequenti nelle popolazioni caucasiche. In Europa (per lo più in nord Europa), circa 1 persona su 2.000-5.000 presenta carenza più o meno marcata di AAT.
Bisogna sottoporsi ai i tre di test?
Di solito no. Generalmente, il test del sangue per l’AAT e altri test fenotipici o genotipici sono sufficienti. Il numero degli esami e l’ordine con cui vengono eseguiti dipende comunque dal laboratorio in cui si esegue il test. In casi particolarmente complicati o rari, possono essere richiesti tutti i tre test.