ACER NEGUNDO O ACERO-IGE SPEC. ALLERGOLOGICHE


Cos’è il test per l’allergia all’acero?

L’esame è utile per effettuare una diagnosi di allergia all’acero americano (Acer negundo).

Le manifestazioni cliniche di ipersensibilità allergica sono causate dal rilascio di mediatori proinfiammatori (istamina, leucotrieni e prostaglandine) da parte delle cellule (mastociti e basofili) stimolate dalle immunoglobuline E (IgE), quando gli anticorpi legati alle IgE interagiscono con l’allergene. 

L’analisi del siero per la ricerca di anticorpi IgE fornisce un’indicazione della risposta immunitaria agli allergeni che possono essere associati a malattie allergiche.


Valori di riferimento

Classe

IgE kU/L

Interpretazione

0

<0.35

Negativo

1

0.35-0.69

Ambiguo

2

0.70-3.49

Positivo

3

3.50-17.4

Positivo

4

17.5-49.9

Fortemente positivo

5

50.0-99.9

Fortemente positivo

6

> or =100

Fortemente positivo

Cosa significa se il test per l’allergia all’acero è negativo?

Il mancato rilevamento di anticorpi IgE nel siero (classe 0) esclude l’allergia all’acero americano.

Cosa significa se il test per l’allergia all’acero è positivo?

Il rilevamento di anticorpi IgE nel siero (classe 1 o superiore) indica un aumento della probabilità di allergia all’acero americano.

Come avviene l’esame? (prelievo sangue venoso/raccolta urine/tampone)

L’esame si effettua con un prelievo del sangue.

Sono previste norme di preparazione?

[Codice regione Lombardia]*

[Tempi di consegna]*

_______________________

Utile per 

Stabilire una diagnosi di allergia all’ acero americano (Acer negundo)

Definire l’allergene responsabile per la comparsa di segni e sintomi

Identificare gli allergeni:

-Responsabili per le malattie allergiche e/o gli episodi anafilattici

-Per confermare la sensibilizzazione prima di iniziare l’immunoterapia

-Per indagare la specificità delle reazioni allergiche agli allergeni del veleno degli insetti, ai farmaci o agli allergeni chimici

Informazioni cliniche 

Le manifestazioni cliniche di ipersensibilità immediata (allergica) sono causate dal rilascio di mediatori proinfiammatori (istamina, leucotrieni e prostaglandine) da parte di cellule effettrici (mastociti e basofili) stimolate dalle immunoglobuline E (IgE) quando gli anticorpi legati alle IGE interagiscono con l’allergene. 

 

L’analisi in vitro del siero per la ricerca di anticorpi IgE fornisce un’indicazione della risposta immunitaria agli allergeni che possono essere associati a malattie allergiche.

 

Gli allergeni indicati per il test dipendono spesso dall’età del paziente, dall’anamnesi dell’esposizione all’allergene, dalla stagione dell’anno e dalle manifestazioni cliniche. Nei soggetti predisposti a sviluppare una malattia allergica, la sequenza di sensibilizzazione e delle manifestazioni cliniche procede come segue: eczema e malattie respiratorie (rinite e broncospasmo) nei neonati e nei bambini di età inferiore ai 5 anni a causa della sensibilità alimentare (latte, uova, soia e proteine del grano), seguite da malattie respiratorie (rinite e asma) nei bambini più grandi e negli adulti a causa della sensibilità agli allergeni inalanti (acari della polvere, muffe e inalatori di polline).

Valori di riferimento 

Classe

IgE kU/L

Interpretazione

0

<0.35

Negativo

1

0.35-0.69

Ambiguo

2

0.70-3.49

Positivo

3

3.50-17.4

Positivo

4

17.5-49.9

Fortemente positivo

5

50.0-99.9

Fortemente positivo

6

> or =100

Fortemente positivo

I valori di riferimento valgono per tutte le età.  

Interpretazione

Il rilevamento di anticorpi IgE nel siero (classe 1 o superiore) indica un aumento della probabilità di malattia allergica rispetto ad altre eziologie e definisce gli allergeni che possono essere responsabili per la comparsa di segni e sintomi.

 

Il livello di anticorpi IgE nel siero varia proporzionalmente alla concentrazione di anticorpi IgE espressa come punteggio di classe o kU/L.

Avvertenze

Il test per gli anticorpi IgE non è utile nei pazienti precedentemente trattati con immunoterapia per determinare se esiste una sensibilità clinica residua, o nei pazienti in cui la gestione medica non dipende dall’identificazione della specificità dell’allergene.

 

Alcuni individui con sensibilità clinicamente insignificante agli allergeni possono avere  livelli misurabili di anticorpi IgE nel siero e i risultati devono essere interpretati nel contesto clinico.

 

Risultati falsi positivi per gli anticorpi IgE possono verificarsi in pazienti con un livello di tali anticorpi nel siero marcatamente elevato (>2.500 kU/L) a causa del legame non specifico alle fasi solide dell’allergene.

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